Rispetto allo stesso trimestre del 2015 il valore aggiunto dell’agricoltura è cresciuto dell’1,8%. E questo – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non fa che confermare le capacità e le possibilità offerte dal settore agroalimentare italiano.

Questi dati però – continua Tiso – non devono essere utilizzati a supporto della dottrina “immobilista” che troppo spesso è stata alla base dei diversi governi di questi anni, ma anzi, devono divenire un nuovo stimolo per correggere le tante storture presenti nella filiera agricola italiana.

Ancora oggi – prosegue Tiso – molte risorse vengono sperperate nella fase di trasporto delle derrate alimentari e questo non fa che penalizzare i veri produttori, già emarginati da una Pac ingiusta e fortemente lesiva degli interessi delle Pmi agricole nostrane.

Quel che serve – conclude Tiso – è un piano nazionale agricolo che abbia al centro una serie di riforme per il settore. Per queste ragioni il nostro auspicio, soprattutto ora che si sta spegnendo il clamore mediatico di alcune manifestazioni inutili come Expo, è che il governo intenda finalmente affrontare i temi legati allo sviluppo del primario per trasformare il comparto nel volano economico italiano.