CONFEURO: NO AL CETA, MA SI AD ACCORDI COMMERCIALI VOLTI A PROMUOVERE IL MADE IN ITALY

Lug 20, 2018 | Comunicati

La nostra contrarietà al Ceta, l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Canada – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – non è in alcun modo di natura pre-concettuale, ma è motivata da diversi fattori di matrice economica, culturale e sociale.

Va infatti evidenziato che il Ceta, tra i suoi tanti punti ancora oscuri, contiene evidenti vantaggi per le agroindustrie e per le tante macro-aziende che si sono battute, e che ancora si battono, per la rettifica di questo accordo da parte dei parlamenti nazionali europei.

Ad essere penalizzate sono soprattutto le Pmi nazionali del comparto agroalimentare che verrebbero fattivamente escluse dai mercati indicati nel Ceta e che, invece, sono le principali artefici della biodiversità nostrana e di numerose produzioni agricole di qualità.

Come Confeuro – prosegue Tiso – rimaniamo un’organizzazione fortemente europeista e auspichiamo la realizzazione di trattati internazionali che valorizzino il brand italiano; al contempo però vogliamo batterci per iniziative che premino l’agroecologia, il lavoro delle Pmi e gli sforzi dei giovani agricoltori. Quindi siamo assolutamente favorevoli agli accordi interazionali, purché abbiano i giusti contenuti e vengano redatti passando per discussioni serie e plurali.

Le possibilità di investire nel primario del futuro esistono e sono concrete. Un esempio in tal senso arriva dalla scelta del CdA di DeA Capital Alternative Funds S.G.R. S.p.A di creare il fondo IDeA Agro, un fondo di private equity italiano dedicato agli investimenti in aziende della filiera agricola, localizzate nel territorio italiano e che operano in modo eco-sostenibile. Sono queste – conclude Tiso – le strade sulle quali occorre insistere e non quelle da cui è poi difficile tornare indietro.