Il primato italiano nella Ue per il numero di certificazioni (261) Dop, Igp e Stg rilevato dall’Istat – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – indica con chiarezza il grande lavoro svolto dagli operatori agricoli in questi anni, e tutto questo nonostante le condizioni, anche politiche, decisamente avverse.

Nel nostro paese purtroppo si continua ad insistere su un modello economico in antitesi con quello agricolo e fatto prevalentemente di industria e cemento; ed è assurdo come non si riesca a vedere l’autorevolezza con la quale il primario si candida ad alternativa di sviluppo.

L’auspicio – prosegue Tiso – è che il governo prenda atto della riconosciuta qualità delle produzioni agricole nostrane e ne faccia un cavallo di battaglia. Ma perché questo sia possibile è necessario un cambio di rotta e una ammissione di responsabilità da parte di chi in questi anni ha fatto poco, e male, per la crescita dell’agricoltura del Bel Paese. Evidentemente – conclude Tiso – c’è chi crede di poter vivere ancora di rendita senza far nulla. Ma così non è, ed è bene che le istituzioni se ne rendano presto conto.