CONFEURO: PROPRIETÀ TERRIERA, CONCENTRAZIONE IN POCHE MANI METTE A RISCHIO LA TRANSIZIONE VERDE

Feb 21, 2022 | Comunicati

concentrazione proprietà terriera

La concentrazione delle proprietà terriere non rischia solo di frenare la transizione verde in agricoltura, ma anche di renderla nel lungo periodo del tutto irrealizzabile – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Secondo un recente rapporto della Fao, intitolato Which farms feed the world and has farmland become more concentrated?, il 70% dei terreni agricoli sono gestiti dall’1% delle aziende, quelle più grandi e più ricche. Le multinazionali controllano insomma oltre due terzi della superficie produttiva del pianeta. Una tale concentrazione ha inevitabili conseguenze sui metodi di coltivazione.

Il cambiamento del sistema produttivo agricolo è affidato in gran parte alle piccole e medie aziende, che all’interno di una filiera corta e sostenibile possono puntare sulla qualità, a differenza delle grandi imprese che hanno priorità di tipo diverso – continua Tiso. Sebbene le stime su questo punto divergano in modo sostanziale, numerose organizzazioni calcolano che i piccoli produttori forniscono nutrimento al 70% della popolazione mondiale.

I dati sulla proprietà terriera rivelano che siamo di fronte a una nuova forma di latifondismo, che condiziona fortemente i mercati e ha ricadute anche sulle politiche ambientali e sulla forza negoziale degli attori coinvolti, inclusi quelli statali. La concentrazione dei fondi in poche mani è un problema finora sottovalutato, dal quale dipenderà una buona fetta del futuro dell’agricoltura mondiale. Per queste ragioni dovrebbe diventare una priorità sia dell’agenda europea che di quella globale.