Trovare una misura condivisa della sostenibilità è una delle condizioni necessarie per realizzare la svolta verde dell’agricoltura e, più in generale, del nostro sistema produttivo – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Ci auguriamo quindi che il confronto sul tema possa proseguire in modo proficuo secondo la linea tracciata nell’incontro organizzato martedì scorso a Montecitorio dal presidente della commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati Filippo Gallinella.
Tradurre il Green New Deal in realtà significa trovare soluzioni condivise per misurare nel modo più oggettivo possibile l’impatto delle produzioni agricole – prosegue Tiso. Concetti come la sostenibilità non possono rimanere sul piano teorico, ma devono diventare quanto mai concreti nel rispetto dei principi indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Nel Vecchio Continente il biologico continua a crescere e si conferma il settore più dinamico dell’agricoltura europea. Dal 2012 al 2016 il metodo di coltivazione bio ha conquistato quasi 400mila ettari l’anno, mentre le superfici dedicate all’agricoltura biologica sono arrivate a 11,9 milioni di ettari, vale a dire il 6,7% della superficie agricola utilizzata dell’Unione. L’Italia è leader in Europa per numero di operatori biologici e l’incremento dei terreni destinati a queste coltivazioni è un buon segnale. Anche i consumatori, infine, mostrano una crescente sensibilità verso i prodotti sostenibili, ma richiedono una comunicazione più chiara e trasparente per poter effettuare scelte consapevoli.
Da questo quadro emerge la chiara necessità di continuare a lavorare insieme per elaborare metodi di valutazione della sostenibilità sempre più raffinati e al contempo di facile gestione.