La fine del meccanismo delle quote latte – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – rischia di portare il settore lattiero caseario nel caos. E questo perché, ancora una volta e pur avendo avuto 32 anni di tempo, non si è provveduto ad elaborare alcuna strategia futura. E’ proprio per queste ragioni che ci appare incomprensibile come alti rappresentanti istituzionali continuino a sostenere “le potenzialità della nuova stagione” senza soffermarsi minimamente sulle difficoltà relative al mancato processo di transizione tra un meccanismo e l’altro; al drastico calo del numero delle stalle italiane (180mila negli anni ’90 e solo 30mila oggi); alla forte concorrenza internazionale di altre agricolture o alla considerevole distanza tra i costi di produzione del latte italiano e quelli di altri paesi dell’Est europeo.

Quel che vorremmo davvero è che ci venissero spiegate le ragioni per le quali andrebbe condiviso tutto questo entusiasmo, ma fino ad ora nemmeno il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha deciso di provarci. E allora – conclude Tiso – nessuno ce ne voglia se, a costo di sembrare malfidati, insistiamo per conoscere il piano per rilanciare il settore lattiero caseario.