CONFEURO: RECOVERY FUND, NON C’È RIPRESA SENZA AGRICOLTURA

Set 1, 2020 | Comunicati

I nuovi fondi europei per la ripresa non possono trascurare il settore agroalimentare che si è rivelato fondamentale per superare l’emergenza coronavirus – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso. Con l’approvazione del Recovery Fund l’Europa ha compiuto il primo passo, ma dalla sua efficace ripartizione dipende buona parte del suo successo.
L’Unione europea ha stanziato 750 miliardi di euro per sostenere le economie dei Paesi membri e realizzare il Green New Deal. Le risorse devono ora essere allocate in modo equilibrato tra i vari settori produttivi. Crediamo che all’agroalimentare debba spettare il giusto riconoscimento per aver sostenuto sulle sue spalle buona parte del peso dell’emergenza, mentre altri settori sono stati costretti a chiudere – continua Tiso.
Secondo la Commissione europea, il 30% del Recovery Fund dovrà essere investito per rendere possibile una svolta verde. Stabilendo l’obiettivo della transizione energetica, Bruxelles ha fissato un traguardo condivisibile e ambizioso. Per raggiungerlo tutti i settori devono essere protagonisti della conversione sostenibile: dall’industria alla mobilità, all’agricoltura.
Non può esserci alcuna transizione energetica se l’agricoltura non verrà coinvolta nella ripresa a livello nazionale ed europeo. Per una nuova qualità dell’ambiente non basterà infatti ridurre le emissioni industriali e degli autoveicoli. E’ indispensabile abbattere anche l’uso di fertilizzanti e pesticidi – tra le principali cause di inquinamento atmosferico insieme con gli allevamenti industriali – e introdurre metodi di produzione agroecologici, gli unici che possono assicurare crescita equilibrata e rispetto dell’ambiente.