CONFEURO: SALARIO MINIMO, QUEL CHE SERVE E’ IL RITORNO ALLA CONTRATTAZIONE

Giu 26, 2019 | Comunicati

Il contesto del mondo del lavoro italiano è estremamente frastagliato e richiede interventi migliorativi che non vengono dall’attuazione di un salario minimo, ma dal rispetto delle leggi e da un deciso e rapido ritorno alla contrattazione tra le organizzazioni della rappresentanza e le istituzioni.

I continui attacchi verso il mondo sindacale – dichiara in una nota il Presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – hanno generato numerosi effetti negativi; tra i quali quello di allentare le maglie della legalità e di creare un ulteriore scollamento tra i cittadini e i decisori politici. L’obiettivo del Governo, infatti, non dovrebbe essere quello di dar vita ad un salario minimo che risulterebbe estremamente inefficace per tutelare i lavoratori, ma quello di proteggerli estendendo i contratti collettivi anche a coloro che fanno parte di categorie che ne sono sprovviste. L’agricoltura ad esempio, come tutti i più importanti settori produttivi, ha bisogno di veder riaffermati i principi della legge e della trasparenza; e quindi di intraprendere, anche percorrendo la strada dei contratti nazionali, una lotta senza sosta contro il caporalato e tutte quelle attività illecite che tolgono dignità a chi lavora.

Come Confeuro – conclude Tiso – riteniamo che si possa uscire da questo difficile momento storico solo dando vita ad una nuova stagione di dialogo e di confronto. I temi da discutere sono numerosi e delicati e nessuno può credere di poter fare a meno degli altri.