CONFEURO: STOCCAGGIO SCORIE NUCLEARI, ESCLUDERE I TERRITORI A FORTE VOCAZIONE AGRICOLA

Gen 8, 2021 | Comunicati

Le zone a forte vocazione agricola e turistica dovrebbero essere escluse dalla lista delle aree adatte ad accogliere i rifiuti radioattivi – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Con mesi di ritardo, i ministeri competenti hanno dato il nulla osta per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Tra queste ci sono anche territori che hanno nell’agricoltura e nella ricettività i loro punti di forza. Mentre si invoca un’agricoltura sempre più rispettosa dell’ambiente, la nuova mappa per i depositi delle scorie nucleari desta comprensibile preoccupazione.
Con l’avvio della fase di consultazione, gli enti locali hanno 60 giorni per dimostrare che il loro territorio è inadatto per lo stoccaggio. Per di più, il processo dovrebbe concludersi mentre siamo ancora in emergenza – continua Tiso. E’ facile prevedere che assisteremo a un braccio di ferro tra le amministrazioni locali per evitare di ospitare i depositi, mentre è auspicabile che si trovino soluzioni il più possibile condivise che minimizzino l’impatto nelle zone prescelte.
Più in generale, il problema dello smaltimento di rifiuti di questo tipo dovrebbe spingere politici e amministratori a interrogarsi sull’opportunità di abbandonare tecnologie e modelli di sviluppo che appaiono ormai superati. Se certe tecnologie sono in grado di produrre benefici a breve termine, generano al tempo stesso una serie di problemi e di possibili danni che rischiano di far diventare negativo il bilancio complessivo per l’intera comunità. Preoccupa ancor di più che a farne le spese possa essere l’agricoltura, un settore che può diventare un pilastro della rinascita del Paese e il principale motore dello sviluppo sostenibile.