I dati Istat sulla competitività delle aziende italiane (ultime nel vecchio continente) – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – dimostrano chiaramente l’esigenza di uscire dall’immobilismo e di ammodernare immediatamente il mercato del lavoro, soprattutto a vantaggio dei settori ad alta potenzialità come quello agricolo. E’ infatti sempre l’Istat a sottolineare come l’Italia, nonostante abbia i peggiori numeri d’Europa per competitività di costo delle imprese, sia comunque il primo paese nell’Ue per qualità dei marchi agroalimentari.
Questi due elementi – prosegue Tiso – indicano con chiarezza l’esigenza di investire nel primario con delle riforme di filiera radicali e coraggiose che permettano alle PMI agricole di ridurre gli ingenti costi di produzione e di avere un maggiore accesso al credito. Purtroppo però, – conclude il presidente nazionale Confeuro – e la mancata nomina di un nuovo ministro per le Politiche Agricole ne è la conferma, il governo sta dimostrando ancora una volta di non aver minimamente inteso le possibilità offerte dall’agricoltura italiana.