Una piccola vittoria è arrivata, certo – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non è quella che impedirà definitivamente la realizzazione del Tap a Melendugno, ma lo stop del cantiere da parte del Tar del Lazio ha recepito almeno in parte le istanze degli agricoltori e dei cittadini salentini.

La battaglia per fermare quest’opera, che minaccia di avere delle forti ripercussioni in termini ambientali, economici e sociali – continua Tiso – sarà certamente ancora molto lunga, ma confidiamo nel fatto che le istituzioni comprendano prima o poi di non poter svendere alle multinazionali il patrimonio italiano senza ottenere come risposta la resistenza di chi, non solo non è in alcun modo supportato dallo Stato, ma ne è anzi costantemente penalizzato.

La vicenda del Tap – prosegue Tiso – dimostra con tutta evidenza quanta poca importanza venga data alla salute delle persone e alla tutela del patrimonio agricolo; e tutto questo mentre il ministro dell’Agroalimentare non fa che ignorare le richieste di soccorso che vengono da quelle tante PMI agricole schiacciate dalle morse dell’agroindustria.

Come Confeuro – conclude Tiso – continueremo ad impegnarci attivamente per impedire la realizzazione del Tap, per fare in modo che prevalga lo Stato di diritto e perché si abbia rispetto per i cittadini e per gli agricoltori salentini.