Il blitz condotto dalla polizia per “mettere in sicurezza” i 43 ulivi che ostacolano la realizzazione dell’infrastruttura Tap incaricata di portare a Melendugno il gasdotto proveniente dall’Azerbaijan – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso –, rappresenta un atto gravissimo e un chiaro esempio di arroganza. Con questa azione infatti si è dimostrato di preferire l’utilizzo della forza bruta al dialogo, e questo è francamente inaccettabile all’interno di un Paese democratico.
La vicenda del Tap è piena di punti oscuri e di interessi trasversali che hanno in comune solo il fatto di non avere nulla a che vedere con quelli dei cittadini e degli agricoltori. Infatti l’ostinazione del governo nel voler realizzare quest’opera nonostante i tanti rischi paesaggistici, sanitari e ambientali – continua Tiso – evidenzia la forte pressioni che lobby e poteri di vario genere stanno esercitando sull’esecutivo.
Come Confeuro – conclude Tiso –, vogliamo ribadirlo con forza, non accetteremo passivamente la violenza con la quale il presidente del Consiglio ha scelto di affrontare questa vicenda e parteciperemo attivamente a tutte le forme di opposizione democratica che si sceglierà di adottare per impedire un ulteriore scempio dei territori nostrani.