Con l’approvazione del Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia, il Governo mostra la volontà di far ripartire una delle produzioni di eccellenza del nostro Mezzogiorno duramente colpita dal batterio della Xylella – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso.
I 300 milioni per indennizzi e investimenti previsti dal Piano sono un buon punto di partenza per dare ossigeno a questo comparto che ha sofferto non solo dell’epidemia, ma anche delle troppe incertezze che hanno finora impedito di rispondere con misure adeguate a livello nazionale ed europeo.
Come ha sottolineato la ministra Bellanova, per rilanciare l’olivicoltura pugliese gli indennizzi sono solo un punto di partenza. Sono infatti indispensabili nuovi investimenti e la capacità di rigenerare tutta la filiera, coinvolgendo le imprese di trasformazione e commercializzazione – prosegue Tiso.
Buone notizie arrivano anche dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che ha registrato il consenso di Italia, Francia e Spagna sulla necessità di semplificare i controlli e rimodulare le misure di contenimento della Xylella. Il nuovo meccanismo dovrebbe prevedere il dimezzamento delle zone di contenimento e di cuscinetto, oltre alla riduzione della distanza dalle piante infette entro cui è obbligatorio tagliare tutti gli ulivi.
Secondo i dati forniti dalla Commissione europea, dal 2012 al 2017 l’infezione da Xylella fastidiosa ha danneggiato gravemente oltre 53.000 ettari di oliveti in Puglia e circa 6,5 milioni di piante. Dopo anni di sofferenza per gli olivicoltori pugliesi, ci auguriamo che sia finalmente giunto il momento di voltare pagina e ripartire.