DIZIONARIO ALIMENTARE: C COME CIAUSCOLO

Feb 16, 2017 | Dalla Confeuro

Il Ciauscolo è un salume della tradizione contadina dell’entroterra umbro-marchigiano Rispetto a tutti gli altri salumi, il Ciauscolo non viene affettato ma viene “spalmato” sul pane o altri prodotti simili e tale pregiata caratteristica è strettamente correlata alla particolare composizione dell’impasto di carne che possiede una significativa presenza di grasso, alla macinatura di tipo fine, alle specifiche tecniche di lavorazione. Altra caratteristica che rende il Ciasuscolo facilmente distinguibile agli occhi del consumatore, è la consistenza morbida che lo fa risultare cedevole al tatto. Al taglio la fetta si presenta di colore roseo, uniforme ed omogenea, esente da frazioni rancide. Il profumo è delicato, aromatico, tipico, deciso e speziato e al gusto risulta sapido e delicato mai acido.
Le consolidate tecniche di lavorazione, conservazione e stagionatura del Ciauscolo sono direttamente riconducibili alla sapiente tradizione delle popolazioni contadine e rurali del territorio Piceno. La macellazione e la lavorazione tecnica del maiale, infatti, sono sempre stati momenti di socializzazione tra le famiglie ed i vicini, nonché un motivo di scambio tra gli stessi e di regalie da parte del mezzadro al proprietario del fondo. La stessa mattazione domestica del maiale e la successiva lavorazione hanno da sempre rappresentato un tradizionale evento stagionale invernale, anche a sfondo sociale, del quale la cultura popolare ne rivela usanze, folclore, costumi e ne custodisce la memoria.
Secondo la definizione etimologica del nome “ciaùscolo, ciavuscolo” deriverebbe da “ciabusculum” ossia piccolo cibo o piccolo pasto, spuntino consumato a piccole dosi, fedelmente con la tradizione contadina, negli intervalli tra la colazione ed il pranzo e tra il pranzo e la cena. Lo stesso dizionario Zingarelli della lingua italiana fa risalire l’etimologia del nome al 1939 e lega il prodotto alle tradizioni della regione Marche.
La delimitazione della zona di produzione della IGP coglie la tradizionalità del ciauscolo e la sua diffusione nelle famiglie contadine. Nell’azienda agricola i coloni, sempre residenti nell’azienda stessa, allevavano i suini per le necessità della famiglia e della proprietà. Tratto comune del territorio delimitato fino agli anni ’50 era la presenza di aziende mezzadrili con una maja poderale (4-5 ettari) sempre più ridotta in quanto l’eccesso di manodopera agricola incrementava la polverizzazione fondiaria: da qui l’unico suino allevato in azienda in quanto compatibile con l’allevamento bovino, le produzioni vegetali e le esigenze alimentari. A ciò si aggiunge la particolarità climatica del territorio che ha una preminenza continentale specialmente nei territori alto collinari e montani; infatti i freddi inverni influenzano positivamente la stagionatura e quindi la serbevolezza della qualità del prodotto.
Il 5 dicembre 2006 il ciauscolo ha ottenuto il riconoscimento di indicazione geografica protetta (IGP) nazionale.
L’ 11 agosto 2009 il ciauscolo ha ottenuto il riconoscimento di indicazione geografica protetta (IGP) europea.