ESPEDIENTI – I POLITICI VANNO CAPITI “Abbassiamo le tasse o vi saluto!” (A.M.I.Co.)

Giu 25, 2019 | Dalla Confeuro

Tra una grandinata e un tromba d’aria, tra il serio e il faceto, per giovani e meno giovani che non trovano o perdono il lavoro, non si registrano novità sostanziali! A confortare i fortunati ci stanno pensando i ciber-politici che recitano, con aria tronfia, la filastrocca che “in Italia ormai la ripresa è iniziata, che l’Italia ha cambiato verso, che le riforme funzionano, che la disoccupazione è in calo, e che lo Stivale vola!”

Ma come in tutte le buone famiglie, anche in casa dei “cibernauta” ci sono mal di pancia. Più di qualcuno trova indigesti i tanti declarati “mini-bot”. Se poi a parlare è Giancarlo Giorgetti, braccio tutto fare del Capo, alla Presidenza del Consiglio, i dolori di pancia si sono trasformati in “dissenteria”. Non è un caso che i poveri grillini abbiano definito “sorprendenti le parole di Giorgetti atteso che dei minibot è scritto nel contratto alla tedesca”.

Insomma, siamo al redde rationem. In questo clima diventa difficile, se non impossibile, capire come possa essere scritta una nuova legge di bilancio in questi giorni. Anche perché in questo Esecutivo il ruolo di Conte e dei ministri è ormai limitato a quello di passacarte ed osservatori interni di uno scontro suicida che sta facendo imboccare all’Italia la strada del disastro economico!

È noto che per la buona politica, l’arte del governare si misura attraverso gli atti compiuti. Le opere realizzate materialmente, le leggi varate in modo definitivo, la loro positiva ricaduta sulla vita dei cittadini, ne sono la vera prova. Il falso entusiasmo parolaio, sguaiato e parossistico, comunicato attraverso i media non è quindi giustificato se mancano i requisiti essenziali. I governanti nazionali e locali si agitano con logorrea fastidiosa, monotona, ripetitiva per annunciare successi, svolte, cambiamenti di verso, senza che vi siano effetti concreti sulla crescita del bene comune.

La tecnica che paga è il ricorso ai sofismi per imbonire la gente, e in tal modo raccogliere consensi per restare sempre in gioco. I versi della filastrocca: “L’Italia ormai la ripresa è iniziata, l’Italia ha cambiato verso, solo le nostre riforme funzionano, la disoccupazione è in calo” – e tutta la litania che ne consegue. A costoro va, invece, ricordato con toni estremamente pacati, che l’agricoltura di buona parte del Paese è in gravi difficoltà, l’industria segue a ruota e che il made in Italy da solo non basta.

Si parla a vanvera, molta carne a cuocere, salvo verificare che il fuoco è spento. I cittadini hanno perso anche i servizi essenziali, come sanità, istruzione e università, trasporti. Il Capo dei capi ha rastrellato voti nel Mezzogiorno, ed è finita lì.

Passato il voto, gabbato il santo!! Intanto chiede però l’autonomia finanziaria delle regioni del Nord a scapito del Sud, riproponendo gli intrugli di Bossi, che tanti guai hanno creato agli italiani.
Al di là dei proclami, sui barconi di clandestini nel Mediterraneo e sulla legittima difesa non pare che il nuovo demiurgo leghista sia in grado di avanzare proposte concrete, per il buon governo del Paese.

Ha preso i voti del resto chi “se ne frega”. Non proprio, siamo in guerra con l’Europa, intanto cresce il debito pubblico, con esso la disperazione, siamo il Paese malpagatore, eppure si parla di saldare i debiti con i “mini-bot”, noi aggiungiamo, paghiamo tutto con la stessa moneta, compreso le prebende dei Burocrati e dei Parlamentari, dei portaborse e di chi Amministra i debiti degli italiani.

Per finire, siccome questo Governo è al capolinea, per non perdere la “girevole”, la mega scorta e i mosconi, l’ultimo grido, cantato e ballato dallo statista extraterrestre è lo slogan più amato dagli italiani: “Abbassiamo le Tasse”. E quelli che non le pagano?

A.M.I.Co.