Ieri notte sul Palco dell’Ariston a Sanremo durante uno sketch comico si è parlato dei contadini definendoli “cretini due volte”. Prendiamo le distanze da queste affermazioni che proprio perché asserite durante un servizio pubblico (Rai) sono condannabili due volte, anche perché Sanremo è la patria dei fiori in Europa, uno dei fiori all’occhiello del nostro Made in Italy.

Vogliamo ricordare – soprattutto ai giovani che magari possono aver accolto con simpatia tali parole – che l’agricoltura è un settore di grande appeal, tecnologico e trainante per l’economia del Paese. Solo qualche numero: export agroalimentare per il 2022 +17% per un fatturato da 60 miliardi di euro. I lavoratori del settore ammontano a 925mila persone, molti dei quali con conoscenze tecniche e digitali in grado di utilizzare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo dei macchinari. Nel nostro Paese il Primo Settore è rappresentato da due categorie: gli agricoltori e gli imprenditori agricoli, spesso entrambi laureati, che insieme concorrono alla produzione di eccellenze agroalimentari quali il vino, la carne, i formaggi e gli ortaggi. Far parte di questa cerchia di “ambasciatori del Made in Italy” è sicuramente un onore, in quanto rappresentanti sia delle tradizioni che della cultura italiana.