GLIFOSATO (ROUNDUP). SI POTREBBE CONFIGURARE PER JUNCKER E COMMISSIONE EUROPEA IL REATO DI “GENOCIDIO PREMEDITATO” ??

Dic 13, 2017 | Dalla Confeuro

I cittadini d’Europa, non si riconoscono più, forse mai si sono sentiti cosi lontani da questa Europa.
È recente la decisione della Commissione di autorizzare l’uso di GLIFOSATO ancora per i prossimi 5 anni. Si tratta in buona sostanza di consentire alla – Monsanto – di commercializzare un diserbante il cui principio attivo è “glifosato” conosciuto dagli agricoltori come Roundup.
Oggi e in maniera sempre più determinante si sono imposte le potenze economiche multinazionali che basano la loro produzione e il loro mercato non più su un singolo paese, ma sull’intero pianeta potendo quindi disporre di enormi mezzi e tecnologie per abbattere i costi e migliorare la scelta offerta ai singoli consumatori, impossibile da realizzare su scala nazionale.
Questa crescente interdipendenza ha avuto importanti conseguenze anche dal punto di vista politico, mostrando ulteriormente l’artificialità e l’inadeguatezza degli stati nazionali che, con le loro piccole dimensioni e i loro confini, da soli non hanno i mezzi per gestire i processi di interdipendenza della globalizzazione.
L’Unione Europea, pensata in un periodo storico drammatico, aveva proprio il compito di amalgamare le diversità nazionali, per poi garantire pace e benessere ai cittadini.
Del resto è sempre più evidente che per ridurre gli squilibri della globalizzazione, alla base dei flussi migratori, dei danni ambientali e della crescente insicurezza internazionale, gli stati nazionali da soli non possono far nulla, ma nel contempo nessuno immaginava che uniti, fossero capaci di fare peggio.
È allucinante come abbiano potuto, contro le verità della scienza, autorizzare la Monsanto a continuare la produzione e la commercializzazione per ancora 5 anni del GLIFOSATO (erbicida potente in uso agli agricoltori da circa 40 anni – Roundup).
Una decisione, che potrebbe minare l’architettura della stessa Unione Europea che, negli ultimi anni, si sta rivelando più sbilanciata verso i poteri economici e sempre meno propensa ad ascoltare i cittadini europei e di provocare un terremoto per la stessa governabilità del “motore” Germania.
Questo episodio complica, forse in modo irreversibile, il chiarimento atteso da tempo sui rapporti tecnici tedeschi – Efsa-Monsanto. Era anche emerso che l’Efsa – l’Autorità dell’Ue per la sicurezza alimentare, già accusata dalla Ong Ceo per l’alto numero dei suoi esperti in conflitto d’interesse con le aziende dei cui prodotti deve valutare – aveva stilato una relazione per il via libera al glifosato, senza condurre ricerche in proprio, ma copiandone parti rilevanti direttamente dalle carte passate dalla stessa Monsanto.

Più che un episodio è un vulnus sulla rispettabilità delle istituzioni europee, tant’è che l’Austria ha chiesto alla Commissione l’apertura di un’indagine. È infatti d’importanza vitale fare luce su persone e organizzazioni, su legami, lobby e finanziamenti non palesi, che condizionano occultamente posizioni politiche, informazioni scientifiche e decisioni istituzionali interne all’affare glifosato.
La questione è divenuta di massima importanza anche perché sono centinaia le pubblicazioni scientifiche raccolte dalla National Library of Medicine degli Stati Uniti, che confermano la pericolosità della sostanza. In Italia, l’istituto Ramazzini compie da tempo indagini sui preoccupanti effetti del glifosato a bassa e costante assunzione. Tra l’altro lo scorso ottobre, infatti, il parlamento europeo aveva deciso a larga maggioranza (355 voti favorevoli, 204 contrari, 111 astenuti) per l’uscita dal glifosato. Un voto simbolico, visto che le regole hanno consentito ai governi nazionali, di decidere a favore con una maggioranza qualificata.
Con una vendita di 800.000 tonnellate, per 5,4 miliardi di dollari annui, il glifosato rappresenta un affare colossale, dove è lecito dubitare che dentro ci sono in molti, compresi quelli che all’apparenza lottano per un ambiente salubre, forse solo per loro. Ma non è tutto, la tedesca Bayer intende assorbire la statunitense Monsanto, quindi un solo colosso a breve deciderà sui semi, veleni, mezzi e poteri. In una parola – dominerà – le derrate agricole del Pianeta. Fatto rilevante e determinante tutto è accaduto per il voto decisivo della Germania. Il ministro tedesco ha votato contro la volontà dei cittadini e del governo, capovolgendo la situazione in favore della multinazionale.
Senza scendere in altri dettagli è gravissimo come un soggetto impegnato nelle istituzioni, abbia compiuto un atto contro i cittadini e che l’Efsa, invece di rassicurare i consumatori, si è comportata in modo opposto, sembra che tecnici e scienziati, non si siano resi conto che si sta attentando alla vita e al futuro dei popoli D’Europa.
Un fatto gravissimo! In molti gridano al tradimento dei cittadini, della ricerca scientifica, della speranza di tanti agricoltori di essere tutelati e di potersi affrancare delle sostanze che per primi li danneggiano.
Bisogna rendere pubblico un sistema che produce e uccide e, nel contempo, i poveri diventano sempre più numerosi e i ricchi accrescono il loro potere e lo concentrano in poche mani.
Visto che la frittata è fatta, prima di servirla è d’obbligo rendere pubblici gli ingredienti e la loro provenienza, nonché il relativo impegno della politica sull’argomento è latente.

URGE UNA SOSPENSIONE IMMEDIATA DELLA PROROGA
QUINQUENNALE CONCESSA IL – 27 DI NOVEMBRE 2017 .

AD OGNUNO LE PROPRIE RESPONSABILITÀ,
IN GIOCO C’È IL FUTURO NON SOLO DEI FIGLI
MA DELLE STESSE ISTITUZIONI EUROPEE.