IL CIBO TORNA AD ESSERE CENTRALE NELLA SPESA DEGLI ITALIANI

Mar 30, 2017 | Dalla Confeuro

Considerato un calo di consumi alimentari del -10,9 per cento tra il 2007 e il 2016 la spesa alimentare nel 2015/2016 è tornata a crescere dell’1,1 per cento. La quota di spesa alimentare sul totale dei consumi delle famiglie italiane è assestata al 14,3 per cento, una cifra superiore alla media degli altri Paesi europei. A raccontare come sono cambiate le abitudini dei consumatori è la ricerca “Il futuro dell’alimentazione: tra stili di vita contemporanei e nuovi modelli di fruizione.
Gli italiani che fanno la spesa sono sempre più informati, sono attenti non al prezzo (solo 1,3%) ma alla qualità del cibo e delle materie prime, all’eticità, alla trasparenza delle informazioni in etichetta e all’italianità. Tutte caratteristiche per cui sono disposti a spendere di più. A guidare la spesa del consumatore italiano non è dunque il prezzo ma fattori qualitativi come trasparenza delle informazioni (94,4%), funzionalità (88,4%), salute (84,6%), eticità (83,5%). A questo si aggiunge l’italianità, valore per il quale chi compra è disposto a pagare qualcosa in più (85,5%). Più si ampliano offerta e canali, e più la marca assume un ruolo di guida e di garanzia per gli italiani, compresi i Millennial che sono disposti a pagare di più per il prodotto di marca, soprattutto quando comprano alimenti salutistici (71,1%), cibi pronti o semipronti (69,6%), prodotti nei distributori automatici (71,3%)”.

Fonte: Ansa