IL CONTADINO E I DUE LADRONI MENZOGNERI

Apr 3, 2017 | Dalla Confeuro

Scarpe rotte e pur bisogna andar….intona, fuori luogo e fuori moda, un anziano agricoltore della pianura padana, convinto di essere solo, ad alta voce…..per conquistare la nostra primavera …..scarpe rotte.
Camminando a passo svelto, Matteo è diretto al Paese per andare a pregare per la PAC, il sussidio europeo per i morenti nella Terra. Così confessa a me, mendicante in cerca di redenzione per le nefandezze della vita. Insieme facciamo un pezzo di strada, un lungo camminare in due, ma nessuno parla, Matteo sembra triste, come se stesse andando alla “fucilazione”. Faccio per chiedere cos’è che lo rattrista, ma Lui non risponde. Poi ha una specie di sussulto e sbotta. – Vo’ da Crick e poi da Crock – Gli domando: “Chi sono?”. E Matteo, quasi sfogasse, si riprende d’animo e comincia a raccontare il suo Romanzo. “Maledico il giorno che mi hanno mandato da quei due. Crick e Crock non sono amici, ma si dividono il sonno e soprattutto altro, sì molto altro”, poi rimbrotta, “sono due parassiti, mignatte succhia sangue e mi costano mezza PAC…buoni quelli…loro però, incassano in anticipo mentre io devo aspettare un anno, quando mi va bene. I compari, invece, pescano e mangiano sul lavoro di quelli come me che poco capisco o meglio niente di computer e di altri marchingegni elettronici”.
Poi Matteo s’incavola. “Sono due temerari, ma non sono identici. Uno è un po’ toccato, l’altro è sempre ubriaco. Vivono nella stessa porcilaia e, si dà il caso che spesso si bisticciano. Crick è un tipo cupo, di poche parole, con una grande maestria, riesce bene nell’imbroglio, abile camuffatore di fisco e di fiasco. L’ubriacone ha un carattere diverso, si dice Crock, ma nel raggiro è meglio di Crick , ha lo stesso vizietto, Lui va giù pesante punta dritto al sacco, però è un bonaccione, ma se non lo fa, la sua signora lo picchia. Crick è furbo fa la vita da “cuculo” depone le uova nei nidi degli altri e, appena nascono i “cuculini” rubano il cibo agli altri della nidiata, e quindi gli uccelli lo scacciano dal nido anche prima che l’uovo abusivo si schiuda.”
“Ma – aggiunge Matteo – ln uno studio fatto all’estero da una ricercatrice Italiana, sembra che il cuculo collabori per la sopravvivenza del nido che lo ospita. La cornacchia detta Crock, come i pennuti neri non si ribellano al fatto che il cuculo deposita le uova, in quanto i “cuculini”, quando sono minacciati, espellono dall’ano una sostanza repellente che allontana i predatori e quindi difendono anche i”cornacchini”. L’intero sistema “cuculi-cornacchie-predatori” dimostra sostanzialmente che Parassitismo e sfruttatori si sostengono a vicenda.”
Si è fatto tardi, “La Putea è chiusa, i compari sono a merenda. Una bettola rustica, semi buia, adatta per i carbonari. Un poco più in là si è liberato un posto, prendiamo qualcosa anche noi, dice Matteo.
Nel locale, chiacchiericcio come sottofondo, il cornacchio sussurra al cuculo: “Hai visto come è facile, i nuovi mezzi fanno i miracoli”. Il commensale. “Lo so, so tutto, non farmi ridere”. IL cuculo: “Tocca a me fare le uova, nella buca ce le metto io. Ci divertiremo!”, gli fa eco il cornacchio. “Ormai i soldi della laguna ce li siamo pappati, alla faccia dei “Terrun”. “Zitto, sei barbaro. Ruba e metti in tasca. Tu hai costruito, io ho solo pappato”.
Poi entra un Contadino e si ferma a mangiare. Il locale è pieno, ci sono quelli della città che contano. Il contadino trova un posto ad un tavolo a cui siedono altri avventori e ordina da mangiare, servito subito dal cameriere, congiunge le mani e si mette a pregare. I vicini e i nostri due ladroni, lo guardano con curiosità e ironicamente Crock gli chiede: “A casa vostra fate sempre così? Pregate veramente tutti?”. Il contadino comincia a mangiare tranquillamente e poi risponde: “No, anche da noi c’è qualcuno che non prega?”. Crock di brutto muso: “Ah, sì? Chi è che non Prega?”. “Beh! -prosegue il contadino – per esempio le mie mucche, il mio asino e i miei maiali….”. Poi continua a pregare e alla domanda: “Mani sapienti, crine arruffati, pelle bruna e corpo squadrato, uomo di Terra, dimmi chi sei e al tuo signore cosa donerai?”.
“Sono fratello della terra bruna, curo i miei campi seguendo la luna. Del mio padrone io sono il vero volto, per sua grandezza anch’io ho il mio raccolto. Per la mia terra e il suo colore il mio sudore in pegno darò! Amo il coraggio la forza e la vita ed il mio sangue in pegno ti Darò!”.