IN ITALIA AUMENTA L’OBESITA’ E CALA IL CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA
DATI E POSSIBILI SOLUZIONI

Ott 6, 2023 | Comunicati, Dalla Confeuro, NEWS

Secondo i recenti dati diffusi dall’ISTAT nel nostro Paese c’è un allarmante aumento dell’obesità accompagnata da una diminuzione del consumo di frutta e verdura rispetto ai dati di dieci anni fa. L’indagine, intitolata “Aspetti della vita quotidiana,” ha analizzato i dati del 2022 e li ha confrontati con quelli precedenti.
Secondo i dati raccolti nel 2022, l’11,4% della popolazione italiana è obesa, registrando un aumento dell’1,1% rispetto al 2010 (quando la percentuale era del 10,3%). Questo incremento è particolarmente preoccupante perché segue un periodo di calo costante fino al 2015, quando la percentuale era al 9,8%. Successivamente, durante la pandemia e i lockdown, si è verificato un aumento significativo (11,5% nel 2020 e 12% nel 2021). Stando ai dati, nel 2022, i problemi di peso gravi hanno riguardato maggiormente gli uomini (12,2%) rispetto alle donne (10,6%).

Un’analisi geografica rivela che esiste una notevole differenza tra il nord e il sud del paese: nel nord, la percentuale di obesi si avvicina al 10%, mentre nel sud supera il 12%.
Tra i bambini e i ragazzi (età compresa tra i 3 e i 17 anni), è stato registrato un leggero calo rispetto al 2010, passando dal 28,5% al 27,2%. Tuttavia, oltre un quinto dei minori ha gravi problemi di peso, con una percentuale che sale addirittura al 33,9% nella fascia di età 3-10 anni.
Nel sud Italia, i dati sull’obesità tra i giovani (età 3-17 anni) sono ancor più allarmanti: Campania (37,3%), Basilicata (37,1%), Calabria (36,9%), Sicilia (33,6%) e Puglia (32,5%) sono le regioni con il più alto tasso di obesità, mentre al nord primeggiano Trentino Alto-Adige (15,7%), Valle d’Aosta (16,5%), Friuli Venezia-Giulia (19,3%) e Piemonte (21,2%).

L’indagine Istat ha anche evidenziato poi un calo nel consumo di frutta e verdura tra la popolazione adulta. Nel 2010, il 21,7% degli adulti consumava almeno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno, ma nel 2022 questa percentuale è scesa al 18,2%, segnando un decremento del 3,5%. Esiste una notevole disparità tra uomini (15,5%) e donne (20,8%), oltre a variazioni geografiche significative: nel Centro, il consumo si attesta al 22,5%, rispetto al 20% nel Nord e al 13% nel Mezzogiorno.
Per quanto riguarda i più giovani (età 3-17 anni), si è notato che il 14% consuma snack salati, come patatine e popcorn, il 26,2% merendine e gelati e il 21,1% bibite gassate. Fortunatamente, tutti questi dati sono in calo rispetto al 2010 (rispettivamente 15,1%, 29,7% e 31%). Tuttavia, solo il 68,9% dei minori consuma frutta e verdura, ma solamente l’11,7% raggiunge le quattro porzioni quotidiane raccomandate.

Per Confeuro la salute passa da una corretta alimentazione e da abitudini salutari. Questi numeri in aumento sono preoccupanti ed è necessario intervenire. L’intervento deve essere fatto su più piani: il governo dovrebbe pubblicizzare gli stili di vita e le corrette abitudini alimentari che sono alla base della nostra dieta mediterranea e al contempo ridurre la tassazione su frutta e verdura. Le aziende produttrici di snack, merendine, biscotti e bibite dovrebbero ridurre il quantitativo di zuccheri presenti nei loro prodotti, pena sugar tass più elevate. Le famiglie dovrebbero comprare e far consumare più frutta e trasmettere i valori dello sport e della buona alimentazione. Infine un ruolo chiave spetta alle scuole che devono introdurre tra le materie di studio l’educazione alimentare per contrastare l’obesità dei ragazzi.