IO CI SONO (Ma non vi diamo un po di dispiacere…)

Ago 21, 2019 | Dalla Confeuro

< Non ci credevo ma era vero, sbattendo la porta, ...altro che ferraglie...ma che democrazia, è questa? Eppure non c'è discorso politico dove i giovani e per i giovani si fanno tante promesse, anche se ti distrai qualcuno è cosi convincente che ti fa toccare le stelle con un dito - On. ha qualcosa per me..? - chiama domani!. Così per settimane, stanco del poi, mi sono dato da fare, ho inviato migliaia di "curricola" in tutta l'Europa. L’unico lavoro che sono riuscito a trovare è stato in una ristorante in nero. Guadagnavo 60 euro a settimana e lavoravo 12 ore al giorno, 6 giorni su sette. Poi ho deciso, me ne vado, senza lasciare impronte, come fecero i miei nonni nel secolo pas sato scorso! Senza metà con la mia valigia in simil - pelle.>

Basta leggere i dati statistici confermati nei giorni scorsi dallo Svimez sull’emigrazione di massa degli italiani giovani e meno giovani. I numeri sono macigni: in quindici anni, tra il 2002 e il 2017, se ne sono andati oltre due milioni di italiani, di cui la metà giovani e un terzo laureati. Lo Svimez è un ente di studi economici e quindi collega il fenomeno alla decadenza del tessuto produttivo meridionale, ma l’emigrazione è attivissima anche al Centro e al Nord, dove in teoria i posti di lavoro ci sono.

Invece eccomi qui in attesa di un treno, né odio e né rancore, oltre ogni ragionamento di tipo economico, non è facile accettare l’idea di essere un oggetto da soprammobile, come nei forbiti discorsi che ascolterete domani, “per l’Italia, per i giovani, per dare loro un futuro, non lo dico io ma – 60 – milioni di italiani!
Promesse sempre più allettanti, “noi siamo la speranza…! Dal lato opposto, ” Più o meno come i terremotati, che da 50 anni, sono sempre nelle baracche, dove la speranza non si è mai fermata, ma le tasse e le vessazioni non li hanno mai abbandonati”.

In questo marasma si intrecciano le parole di uno dei padri della patria, Dante Alighieri: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”. Divina Commedia di una nazione alla deriva.

Si votassero da soli. Qualcuno dovrebbe fare mente alle parole di un grande cantautore, Franco Battiato: “Povera patria. Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene. Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni. Questo paese è devastato dal dolore. Ma non vi danno un po’ di dispiacere quei corpi in terra senza più calore?”.

Fischia il capotreno………..!