IO SONO STATO RACCOLTO QUI

Giu 13, 2018 | Dalla Confeuro

I consumatori hanno il diritto di sapere da dove provengono i loro alimenti? Alla domanda risponde la piattaforma WeeMee.
“Il progetto è nato in Croazia, ad opera di due esperti, con l’intento di creare un modo neutro per condividere informazioni standard sui prodotti ortofrutticoli acquistati dai consumatori.
Tecnicamente si utilizza una PID (identità del produttore). Ogni produttore e società ricevono un codice QR che può essere scansionato attraverso una app gratuita, supportata da un qualsiasi dispositivo portatile.
Gli ideatori di – VeeMee – Marko Kozjak e Nikola Vido, puntano soprattutto a ridare credibilità e fiducia ai produttori.
Oltre a creare la app per la tracciabilità, la società ha intrapreso anche un secondo progetto per combattere lo spreco alimentare.
“La nostra idea è sempre stata quella di trovare la soluzione giusta ai problemi del settore ortofrutticolo e ci piacerebbe continuare a sviluppare nuove soluzioni per migliorare il settore utilizzando l’internet delle cose. Abbiamo appena cominciato le prime prove con un nuovo servizio per contrastare lo spreco alimentare nei supermercati. Grazie alla mia esperienza pregressa nel settore so che una società può arrivare fino a circa 5.000 tonnellate di scarti all’anno, una cifra enorme se si aggiungono anche gli scarti di tutto il resto d’Europa”.
Il nuovo programma ha una soluzione per quando un camion viene rifiutato dai rivenditori per una serie di ragioni.
“Solitamente i rivenditori rifiutano un camion quando più del 3% delle merci ha un problema. Molti potrebbero pensare che si tratti solo di problemi di qualità o di aspetto, ma può essere dovuto anche a etichettatura e imballaggio non corretti. Quello che facciamo noi è esaminare la spedizione e selezionare o riconfezionare tutto ciò che può essere venduto nei supermercati entro le 24 ore. Questo ha un grande impatto se immaginiamo i costi e gli effetti sull’ambiente quando una spedizione rifiutata deve tornare in Spagna o in una destinazione più lontana e solo per essere poi smaltita all’arrivo. Ovviamente ci saranno comunque alcuni prodotti non salvabili per la vendita al dettaglio, ma tali merci sono ancora ottime da mangiare e ci assicuriamo che vengano donate ai più bisognosi”.
Per il momento VeeMee opera in Croazia, Slovenia e Serbia. La Serbia non è ancora nell’Unione Europea, ma la società spera che VeeMee diventi un programma pan europeo.
Uno dei soci precisa :”Stiamo lavorando sodo per cercare di costituire collaborazioni in nazioni come Paesi Bassi, Germania, Spagna e Italia. Ho scoperto che alcuni commercianti sono un po’ titubanti a fornire informazioni sull’origine. Credo fermamente che questa sia una reazione infondata e che i clienti abbiano il diritto di sapere da dove proviene la loro frutta e verdura. Per questo motivo il servizio è gratuito per i consumatori ed è in inglese, cosa che lo rende accessibile a tutti”.
Con preoccupazione, la ricerca nostrana, sull’argomento non si pronuncia, come sempre Italia e Europa, prendono lezioni da paesi dell’area balcanica che dati per pezzenti fanno scuola arresto del mondo.

Fonte: google news