LA BRETAGNA VUOLE VOLTARE PAGINA SULL’AGRICOLTURA PRODUTTIVISTICA

Gen 24, 2019 | Dalla Confeuro

È la prima volta che un presidente del consiglio regionale della Bretagna si è espresso così chiaramente a favore di una messa in discussione del modello agricolo produttivistica. Alla fine di agosto 2018, Loïg Chesnais-Girard (PS) ha pubblicato in “Ouest-France” una tribuna dal titolo “La Bretagna deve essere il leader della rivoluzione del mangiare bene”. Questa posizione fa eco a una serie di metamorfosi in atto nella prima regione agricola di Francia.
Nella sua tribuna, Chesnais-Girard discute l’evoluzione delle “aspettative dei consumatori” e “l’urgenza climatica e ambientale”. Secondo lui, la Bretagna deve posizionarsi “all’avanguardia in questa nuova era alimentare”. “Il mio compito è preparare questi cambiamenti, accelerare le trasformazioni e fare in modo che siano il meno difficili possibile”, spiega il presidente a “Le Monde”. E garantire che la sua comunità sostenga e continui a sostenere questi cambiamenti attraverso vari canali (formazione, lobbying dell’Unione Europea, supporto finanziario).
Secondo la Federazione regionale dei sindacati degli agricoltori (FRSEA), negli ultimi venti anni sono stati investiti “oltre 6 miliardi di euro” dagli agricoltori bretoni per ridurre la loro impronta ambientale. Il numero di agricoltori bretoni che trasforma la produzione e di aziende che dispongono di marchi di qualità continua a crescere. La percentuale di aziende agricole certificate biologiche è aumentata da meno del 3% nel 2009 all’8% nel 2017. La regione, che rappresenta circa il 5% del territorio metropolitano, concentra il 18% delle superfici agricole biologiche del paese.

Fonte: Le Monde