LA MALEDIZIONE DELL’ARROGANZA … requiem di un successo … (INIZIATIVA COMUNE)

Gen 30, 2019 | Dalla Confeuro

I fatti e la storia dimostrano che, quando sei all’apice del successo, inavvertitamente sei già finito.
a poche settimane dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, da noi i sondaggi riportano numeri stratosferici per la Lega del Ministro degli Interni, si parla anche del 40%, oltre 15 punti rispetto agli alleati di governo, mentre gli “altri” dovrebbero – più o meno – segnare il passo se non addirittura inciampare di nuovo.

Perché l’uomo forte dovrebbe preoccuparsi di una cosa impensabile? Il forte è sempre più forte e si irrobustisce man mano che gusta la “vittoria” e si assesta al potere.

C’è più di qualcuno che monta dei paragoni e si spinge fino a scommettere: “la breve parabola politica del ministro dell’interno seguirà quella del sindaco di Firenze (40,8%), prima di lui e come l’ex Cavaliere (fino al 50%) prima ancora, del suo consenso e del suo potere, della sua arroganza e della sua incapacità a mediare”.

Una spiegazione la dà Ilvo Diamanti, che agli italiani piace l’uomo forte. Vero: gli piace fino a che non ce l’ha. Poi fa di tutto per distruggerlo, se non scende a patti. È la costituzione materiale del Paese, la sua biografia politica, a raccontarlo: da noi, a differenza di quanto accade altrove, è proprio quando superi il 30% che devi cominciare a trattare, a mediare, a concedere quel che fino a quel momento avevi negato.

La DC insegna – il potere si consolida offrendone a chi non ce l’ha, quando se ne ha troppo. Mai stravincere!

La Storia è maestra di vita, ma il vice presidente del consiglio, pare che preferisca non leggere. Il Sig. ministro predilige, sgomberi a sorpresa, blocco incondizionato degli sbarchi, bracci di ferro con i magistrati, con la sicumera di chi pensa che il popolo sia con lui, sempre e comunque. E non lo abbandonerà mai, costi quel che costi. La discesa inizia appena viene fuori una riduzione anche minima dei consensi. Se in discesa i freni fanno aria, nonostante gli yes man di cui si è circondato e che a lui devono tutto, gli daranno ragione, sempre e comunque, anche se farà errori clamorosi, prima o poi si va a sbattere. Se il vice insiste l’avvitamento accelera e gli altri cominciamo l’ascesa, come argine al suo potere, magari sbagliando e armandosi di arroganza facendo gli stessi errori.

Il più probabile e letale è la convinzione di essere immune proprio alla straordinaria e inimitabile “resistenza italiana” che si mostra forte nei confronti di chi pensa che ormai è imbattibile, invece anche in questa occasione i demolitori delle concentrazioni di potere si mostreranno più forti che mai ed annunciano già la “fine”.

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