L’ITALIA CHIEDE AGRICOLTURA E VERITA’

Dic 12, 2016 | NEWS

di Rocco Tiso.

Sì sostiene, a ragion veduta, che le reazioni o le decisioni a “caldo” sono le più temerarie. In parte è vero, ma è anche vero che “la fretta fa i gattini ciechi”.

Non bisogna dimenticarsi infatti, sempre per rimanere sui proverbi; della filastrocca fiorentina che dice “non ti mettere in cammino, se la bocca non sa di vino”.

Tra le ipotesi io caratterialmente scelgo la prima. Per due ragioni, anche di natura fisiologica.

Insomma il Sig,.Matteo Renzi, a reti pubbliche e private unificate, ci ha comunicato, garbatamente che ci siamo sbagliati, sottolineando anche che non siamo capaci di contare. Tutto è possibile in questo bellissimo Paese, ” il più bello del mondo” e poi “chi governa non deve mostrarsi preoccupato e
troppo responsabile”. Appunto, difronte ad un presidente “musone” non si fanno i conti, ma si rischia di dare i numeri. Capiamo l’ansia e la fretta ma, darci del “cretini “, non possiamo assolutamente accettarlo.

Qui l’errore c’è, ma non lo abbiamo fatto noi. Purtroppo si paventa che i “renzini” che hanno consegnato gli scatoloni sono in pochi,, e se pensano di avercela fatta con la recita di mezzanotte, ci corre l’obbligo di confermare che l’errore si potrebbe rilevare doppio. Infatti perseverare, e preservarsi, è diabolico.

Siamo dell’avviso che per il Presidente incaricato On . Paolo Gentiloni parlare degli l’ex sia tempo perso, mentre per noi inchiostro sprecato.

Qualche rigo per la sala dei Cavalieri : “faccia in fretta perché l’errore è di 6 milioni di persone e stentiamo a credere che le piazze sulle quali si affacciano i palazzotti, compreso quella del monte più alto, possano contenerle.

Quando il popolo fa il popolo quella di rifugiarsi nel populismo non sempre è la migliore delle decisioni, anzi, a volte può provocare ulteriori danni. Comunque non la invidiamo On. Presidente Gentiloni, infatti ora è suo compito darci assicurazione che gli scatoloni li facciano tutti, compresi i tanti figuranti di governo.

Capiamo la sua delusione, ma provi a mettere in conto quella di chi ha votato “si”. In tanti speravano fosse fatta – la consacrazione era scontata , ma in pochi speravano in Lei. Pescare nella pozzanghera sembra più semplice che gettare l’amo con l’esca in alto mare. Ma noi ci auguriamo scelga la seconda soluzione.

Segua l’istinto e liberi la cassa dai frutti bacati, solo così l’Italia può tornare a sentire il profumo della primavera. La prima cosa che dovrebbe fare è quella di indicarci chi sarà a pagare i “buffi” di Renzi. Il nostro auspicio è che Lei sappia unire e non dividere come invece ha fatto il suo predecessore. L’Italia ha bisogno di tutti, anche di noi agricoltori. La nostra non è una preghiera, ma una semplice constatazione: “occorre ridare dignità a chi produce ciò che tutti consumiamo. Il governo che verrà dovrà riaprire la porta del palazzo dell’agricoltura agli agricoltori (senza distinzioni di vessilli e di colori).

L’Italia agricola è viva e merita attenzione. Gli agricoltori ringraziano l’ex ministro Martina con l’augurio che per lui ci siano orizzonti nuovi, non fosse altro per non deludere gli esportatori e gli amici di Expo che lo potrebbero seguire.