Tra le riforme sistemiche di cui il settore primario necessita – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – c’è sicuramente anche quella di ammodernare le strutture che erogano i beni di prima necessità e di modificare quelle abitudini che provocano degli sprechi inaccettabili. E’ infatti inammissibile, come evidenziato dalle stime della Fao, che un terzo dei cibi prodotti, pari a 1,3 miliardi di tonnellate, venga sprecato ogni anno.

Queste cattive abitudini, come emerso dai dati Last Minute Market, – continua Tiso – rappresentano un danno per i cittadini stessi, che così sprecano 1.693 euro l’anno, oltre che un grave danno alla moralità che il comparto agroalimentare ha fatto propria nel lavorare costantemente per ridurre il numero di coloro che non hanno accesso al cibo e soffrono la fame.

I beni di prima necessità – prosegue Tiso – non possono essere in alcun modo sprecati; la stessa acqua va utilizzata con cura e parsimonia. Uno sperpero di 12 miliardi di metri cubi di acqua virtuale (contenuta nei prodotti) rivela l’inefficacia dei provvedimenti mirati alla razionalizzazione delle risorse primarie e l’esigenza di una nuova strategia di gestione. E’ tempo – conclude Tiso – che l’Unione Europea, come peraltro ha più volte dichiarato, faccia propria questa sacrosanta battaglia.