L’OTTAVO GIORNO DIO NON SI RIPOSÒ: UNA CONFERENZA EUROPEA SULLO SCHIAVISMO

Mar 16, 2018 | Dalla Confeuro

*per gli Italiani riconoscimento di cittadinanza!!
Di fronte a tante diseguaglianze sono sempre più numerosi i consiglieri che sostengono che sono molteplici i fattori che stanno radicalmente mutando il rapporto uomo-lavoro: un crescente isolamento sociale, una politica aziendale che punta ad una veloce digitalizzazione, partendo dall’industria.
Mi domando se non sarebbe opportuno rivalutare la schiavitù (nella sua interezza, non parlo solo di frustate) e considerare l’opportunità economica di reintrodurre tale soluzione contrattuale nell’economia moderna.
La schiavitù è spesso vista con un’accezione negativa. Tuttavia si può notare come una larga parte della storia dell’umanità abbia visto regni, imperi e persino nazioni democratiche, utilizzare gli schiavi per differenti mansioni e ruoli. La schiavitù, nella sua accezione più brutale, è stata bandita solo sulla carta, ma nei fatti, chiamata in altro modo, esiste e prolifera ancora in una buona parte del mondo.
Perché, quindi, non si può valutare, nei programmi politici delle incombenti elezioni, una proposta di legge per re-instaurare l’istituto della schiavitù? Fatti due conti veloci, alcuni milioni di neo-schiavi potrebbero essere interessati ad un programma che possa migliorare le loro condizioni.
Meno frustate, violenze moderate e senza pasto per i leoni, ma le multinazionali prevedono dei benefit che permettono al padrone di ottenere il meglio. Non a caso ha preso piede il lavoro a domicilio.
Consideriamo alcuni vantaggi prendendo, ad esempio, come matrice di partenza l’impero romano. Uno schiavo aveva diritto a un alloggio, cure mediche, vitto. Molti schiavi ricevevano formazione. Anche oggi i costi della formazione coperti dal padrone sono sicuramente un asset per il dipendente-schiavo.
Ovviamente lo schiavo dovrà concedere la sua totale disponibilità. Tuttavia non si suggerisce la presenza di catene o collari di proprietà come nell’impero romano. È sufficiente il telefonino che regalano le multinazionali. Del resto lo schiavismo, inteso come sfruttamento, incertezza per quanto riguarda il proprio futuro, mancanza di libertà, sono già di fatto presenti in una larga parte nel lavoro moderno, tanto vale cambiare il Jobs-Act per inserire il nuovo contratto che configura e legalizzi lo schiavismo.

Quasi mezza Italia però ha optato per un reddito fisso per i senza lavoro, una paga mensile dignitosa con contributi pensionistici figurativi e quindi in capo al Governo.
Indipendentemente dal colore dei nostri capelli, a dal colore sul quale molti di noi hanno fatto il segno di croce, diteci dove, diteci quando o dov’è la fila per metterci in coda, per l’agognato riconoscimento che siamo cittadini italiani. Per tutto il resto si indica la conferenza per decidere sullo schiavismo.