MURI DI GOMMA. PAGINA 5 …UNO DI MENO (Iniziativa Comune – Articolo 49)

Feb 5, 2019 | Dalla Confeuro

Meglio se affondavano tutti. Invece si sono salvati ma quel ragazzo non è più tornato a galla. Si sente dire che si è tuffato, ma non ce l’ha fatta. Cosi sul molo si discuteva, poi uno di loro: “Meno uno”, “meglio così”, “Meno un altro”, “Uno in meno da mantenere”.
Di queste baggerie si discuteva tra alcuni. Possibile che si siamo ridotti a tanto? Quale la ragione?
Perché si è spezzata la molla della solidarietà dando il via libera all’opposto.
Nel ventunesimo secolo, assistiamo ancora ad episodi biechi, umanità deteriorata, fuliggine negli occhi sono sempre esistiti. Ma oggi vengono esibiti come vanto, e per la prima volta sono un’opzione politica. Ci stiamo affossando moralmente, se si dovesse continuare nell’esercizio del colore diverso.
Non possiamo prevedere se e quando ne usciremo e come ne usciremo, intanto si allarga il fronte delle vittime, purtroppo anche gli insospettabili oggi, col tempo diventeranno carnefici. Perché i carnefici hanno potere, poltrone e servi. Girando pagina, sono soltanto un pezzo di storia che torna a galla. Forse la stampa è una potenziale alleata, per la battaglia tesa a far rinsavire gli italiani, perché usa le parole e può scegliere dove porre l’accento, cosa mettere nello zaino invisibile che ci portiamo dietro. Ogni giorno possiamo scegliere cosa illuminare con l’evidenziatore dei pensieri.
Oggi, di fronte all’odio, ai calci da dietro, all’uomo che si scaglia contro l’altro uomo, forse anche gli esempi potrebbero essere utili. Certo uno episodio o diversi non cambieranno tutte le disgrazie del mondo ma potrebbero i fluire positivamente su qualcuno di noi se ci accorgiamo che non siamo soli. Non è detto che questo virus non infetta il pianeta cambiandolo in meglio.
Ci sono meraviglie impensabili che vale la pena di evidenziare:
I MURI DELLA GENTILEZZA.
In molte zone del Paese ci sono attaccapanni all’aperto. Se hai bisogno di una giacca passi da lì, ne provi una e te la porti a casa. Se non ne hai bisogno, ne lasci lì una.
LA CASA DI CARTONE
Alcuni ragazzi di Napoli hanno inventato una casa di cartone temporanea, che si apre a fisarmonica, prendendo ispirazione dagli origami giapponesi, e l’hanno pensata per i clochard. E’ un cannellone di cartone che dà privacy ed è più caldo dell’inverno fuori. E durante il giorno si può ripiegare.
LA FARMACIA PER CURARE L’ANIMA
Nella città bagnata dell’Arno è stata aperta la Farmacia per curare i mali dell’anima. La terapia consiste, nel leggere libri e per ogni avventore e poi si scrive un bugiardino. Tutto punta sulla carezza delle parole.

L’altro dell’altro ieri la stampa riporta il Ministro dell’Interno era atteso, in Abruzzo. Prima che arrivasse qualcuno ha ricoperto la piazza cittadina di mani che spuntavano dal selciato. Le stesse mani che spuntano dal mare, ricreate in piazza attendendo l’arrivo del principale complice di questa mattanza.
A pagina 5 della storia contemporanea c’è una indicazione sorprendente.
LA DISICCUPAZIONE
I nostri parlamentari, in maggioranza erano disoccupati che hanno trovato l’impiego come parlamentari, senatori e ministri, anche se ne sanno poco quindi sono impegnati. A questi si aggiungono gli “acchiappatutto” che ipotizzano enti e istituzioni.
Così, ce li troviamo dappertutto. Occupano tutti i posti di comando. E’ tutto nelle loro mani: dal governo alle banche ai mass media; la televisione pubblica, di cui noi paghiamo il canone, è nelle loro mani, ci dicono tante bugie e pensano di farci credere tutto le sciocchezze che dicono.
Il problema è che molti riescono nei loro biechi obiettivi, sono sempre di più quelli che ci provano e ci riescono e, una volta raggiunti i loro scopi, diventano inamovibili. Siamo diventati un popolo pigro, siamo alla deriva, in tutti i campi.
Ormai siamo li che tocchiamo il fondo!! Insomma ci siamo rassegnati, anche la dignità è diventata, un optional. Stiamo retrocedendo, un tempo seminavamo cultura nel resto del mondo, eravamo fieri di essere Italiani. Tutto questo è stato dimenticato, bisognerebbe rivedere un po’ la storia del nostro passato, sicuramente siamo diventati un popolo di smemorati o facciamo finta di esserlo? E’ solo per convenienza? O perché siamo diventati indifferenti. Tutto questo mentre l’inquinamento atmosferico e ambientale divora la penisola e nessuno fa niente.
Francamente, non sappiamo se ne usciremo, sembra di rileggere un pezzo di storia che ritorna, ciclicamente. Evitiamo il peggio, pagina 5 della cronaca politica di questi tempi, prima che qualcuno la strappi, lasciatela in vuota.

Gruppo di Cooperazione e di Proposte