“IL SOVRANO E Il PAPPAGALLO” (INIZIATIVA COMUNE – ARTICOLO 49)

Feb 4, 2019 | Dalla Confeuro

Il Sovrano: “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, poi ti accorgi che sei già fuori tempo. Alla lezione del Sovrano anche il pappagallo!!
“Mio unico signore e padrone che non mi ha fatto salva la vita, segnalo che tra i suoi fedeli, ci sono piccoli servi che si credono grandi al punto di ritenersi pregni di: Onestà, Coerenza, Dignità, ma s’infischiano di quelli che li circondano. Ricordati, dice a se stesso il pennuto < il Signore della terra e dei cieli ci ha raccomandato che l’Onestà non è solo quella che non fa l'uomo ladro, nemmeno sinonimo di immacolatezza penale, quella vera si chiama intellettuale perché troppe volte viene dimenticata >!
La Coerenza è qualcosa di tangibile, quasi fosse una seconda pelle per la persona che l’indossa di cui certamente può andarne fiero.
Il Sovrano non si sente tranquillo e precisa:
La Dignità, forse una delle migliori virtù che un uomo possa avere è un qualcosa che gli consente di camminare a testa alta quando tutto sembra perduto ma interroga la sua coscienza e si sente a posto.
Il discorso del Sovrano, lo recepisce il pennuto che al comando lo ripete, mentre il popolo omaggia l’immortale.
Il problema sorge quando si tratta di “rispetto per il prossimo” e pur convinto, dopo alcuni tentativi il Sovrano, rinuncia. Troppo difficile, ci pensassero gli altri è ordine al pappagallo di cancellare l’argomento.
Il pappagallo: “O mio Signore: spesso ci illudiamo di rispettare gli altri mentre non sappiamo rispettare nemmeno noi stessi. Eppure Ella siede sul trono da mille anni come mai ancora non ha capito il valore enorme di ogni persona?”.
Il Sovrano stizzito: “Dimmi sapientone quali sono le virtù che rendendo l’uomo unico e irripetibile?”.
Il pappagallo: “Maestà, le persone sono tutte ai suoi piedi, eppure, la dignità non si inginocchia, e domanda rispetto perché essa è il fondamento dell’uomo, spiega l’esistenza di diritti e doveri, della libertà e della responsabilità. Il Potentissimo, come osi? – se le vale come consolazione in un orecchio le conto: “La “signora” non è per tutti uguale, non è oro che ha per tutti lo stessa qualità, resta una forma soggettiva e al peso ci sono sempre differenze. Signore non disperi pensi che alcuni non sanno proprio di averne una, oppure la calpestano irrispettosi credendo di vivere dignitosamente ma ingannando se stessi…!
Eternità per il nostro Sovrano! Il primissimo si alza in piedi e con uno scatto: .

Comitato art.49