MUSSO E POLENTA

Feb 7, 2018 | Dalla Confeuro

Prendi l’acqua dal fiume, metti la pentola sul fuoco, poi lentamente versi farina di mais e alterna una manciata di asiago, comincia a girare in senso orario, poi antiorario, versa la farina, non mettere il prezzemolo ma un misurino di extravergine, del succo rosso di governo, ma solo quello di pomodoro tondo, gira perbene, versa il formaggio, ancora gialla di mais, gira al contrario e poi un pizzico di olio santo e ributta tutto in padella.
Prima la pancia e poi discutiamo!
Prima l’Italia e poi gli intrallazzi, prima i problemi seri e poi le carnevalate e le battute da circo. Se la polenta non ti soddisfa, per gli amici ci sta il piatto di riserva, aggiungi spezzatino di MUSSO. Ecco il piatto più consumato mulo e polenta.
La battaglia senza esclusione di colpi è cominciata in modo cruento.
Altro che Italia, qui si è lottato per un posto in lista e per un collegio sicuro. Subito botte da orbi, proclami, sortite quotidiane, bugie e liturgie, contraddizioni, affermazioni, azzardate che puntualmente sono nei fatti smentite.
Intanto già menano le danze cominciano quelli del Pd, per bocca del suo segretario, in una fase di oggettiva problematicità, ha espresso la sua contrarietà a qualsiasi possibile ipotesi di larghe intese post elettorali con FI. Dall’altra, l’Intramontabile ha fatto lo stesso nei riguardi del Pd. Le polemiche, il repulisti e il nodo gordiano di Liberi e Uguali, la diatriba con le banche, per i superstiti Dem, sono un cappio al collo.
Il cammino è lungo e difficoltoso anche per i pentastellati il cui leader e candidato premier, sta preservando l’antipolitica in altra forma, questa volta in doppio petto. Il giovane presidente in pectore, dopo aver stemperato l’antieuropeismo, sembra scavalcare la destra in tutto, perfino nella lotta contro la Legge Fornero e gli studi di settore.
Sul fronte del centrodestra, il patto di Arcore sembra tenere ai colpi mediatici quotidiani. Ma la salvezza dello Stivale, sono i secessionisti, che la mattina tagliano e la sera rattoppano, dopo la solita “spasetta” di MUSSO & POLENTA, segue una discussione del tipo caciara da osteria, che offende l’Italia “in un momento storico dove l’impegno per il sociale e la difesa dei diritti dei più deboli sono sulla bocca di ciarlatani, che parlano di agricoltura e lavoro ignorante!!
Abitualmente alle prime ore del giorno, bevono il solito. È inverno, spesso lo prendono doppio. Nei colli Euganei si mangia divinamente, uno spicchio di terra magnifica anche per i risvolti storici.
Il vento delle prime giornate fredde, sfoglia veloce le pagine dei ricettari, per i veneti è tempo di spezzatino! Non si tratta di uno spezzatino qualunque. Infatti dal mese di ottobre inizia la stagione di polenta e musso! Avete sentito bene, in Veneto non si buttava e non si butta via nulla….neppure il vecchio mulo o asino che sia! La polenta con spezzatino di musso, si trova ancora nelle sagre di paese, nei ristorante tipici ma, soprattutto, nelle case, dove ogni famiglia ha una ricetta che si tramanda di generazione in generazione.
Lo spezzatino di musso, altro non è che uno spezzatino di carne di asino o mulo. Polenta e musso affonda le sue radici nella cucina povera di campagna. E il buon mulo, dopo una onesta vita di lavoro, regalava ancora una ultima grande gioia al contadino: la carne in tavola.
L’uso della carne equina è diffuso in tutta la Padania.
Si ammazzano asini molto vecchi, si cucinano a fuoco lento e si consumano con la Polenta.
I veneti, ma anche il resto della Padania, quando sono davanti ad un piatto di asino e polenta assumono un atteggiamento remissivo lasciando intendere che stanno ripiegando dopo la sconfitta. Tutto il contrario della presunzione, evidentemente sono convinti che il presente e il futuro, non sono diversi di quando erano sudditi dell’Impero Austro-Ungarico e per consolarsi trascorrevano il resto del tempo con il fiasco.
Sappiamo bene che è “Carnevale”, la sera un bicchiere con i contadini la mattina si incontrano e per smaltire la sbornia, salgono sul palco alla salute de mulo, asino e cavallo.