SCANDALI NASCOSTI: RABBIA E DISPERAZIONE NELLE CAMPAGNE

Feb 1, 2020 | NEWS

Nella classifica dei dieci paesi più avanzati nelle scienze della vita l’Italia non c’è. Lo stabilisce Nature Index nel suo nuovo rapporto 2020. Gli Stati Uniti e il Regno Unito sono in testa, ma la Cina ha ottenuto il maggior incremento nella ricerca di alta qualità nel campo delle scienze della vita in un solo anno. Seguono Germania, Giappone, Francia, Canada, Australia, Svizzera e Paesi Bassi.

La classifica è stilata in base allo “share”, che misura il contributo di un paese agli articoli delle 82 riviste monitorate da Nature, calcolato in base alla proporzione delle affiliazioni degli autori. Una classifica simile riguarda la chimica e la scienza dei materiali, dove pure l’Italia non figura fra i primi dieci, e dove si assiste alla grande crescita della Cina. Nella classifica dei primi duecento istituti nella scienza dei materiali, il CNR figura al 116esimo posto e l’IIT al 155esimo posto.

Anche nella classifica delle scienze biomediche non eccelliamo: l’unica istituzione italiana nelle prime 200 della classifica sono gli IRCCS (come se fossero un unico ente) al 108esimo posto.IRCCS che invece salgono al 13esimo posto (su 100) in oncologia e immunologia.

L’Italia sparisce anche dai primi dieci paesi per numero di ricercatori altamente citati (highly cited) di Clarivate, rimpiazzata dalla Spagna. Poi la realtà ha sbugiardato le promesse: l’altro ieri si è svolta una mobilitazione straordinaria e unitaria di agricoltori, lavoratori del settore e di tutto il mondo economico e politico del Nord Italia. Oggi sono scesi in piazza a Ferrara 300 trattori e oltre 5000 produttori provenienti da tutte le province dell’Emilia-Romagna, ma anche da Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte e Friuli Venezia Giulia per chiedere risorse e azioni di sostegno concrete per un settore in crisi profonda.

Tutti uniti per chiedere a gran voce, come era accaduto lo scorso 18 settembre, che vengano date risorse adeguate al settore agricolo, bersagliato da due vere e proprie calamità: la presenza della cimice asiatica e di altre gravi fitopatologie capaci di decimare intere colture frutticole e non solo; la crisi dei prezzi di mercato che non coprono i costi di produzione sostenuti dalle aziende e non generano reddito. Non spetta a noi giudicare e non intendiamo commentare. Confeuro ed Eurocoltivatori sono vicini agli agricoltori.