SPIEGARE DOV’È LA DIFFERENZA (A.M.I.CO)

Feb 20, 2019 | Dalla Confeuro

Si farfuglia siano in dirittura d’arrivo i primi provvedimenti di grande portata politica e soprattutto di notevole incidenza economica. Si parla in silenzio, che nessuno ascolti, tutto previso dall’art. 116 della Costituzione della Repubblica.
Ormai ci siamo è detta “autonomia differenziata”! Mentre ci si muove freneticamente, di tale “questio” nulla è dato sapere. Piuttosto perché tanta fretta, evitiamo di dare ragione agli esperti, che bollano questa ennesima trovata in salsa verdegiallo come un < colpo di mano >!
I più temerari la chiamano “Autonomia Forzata”, ma di fatto è “secessione”, e la si vuol imporre con un trucco e un colpo di mano o di Stato. È l’inizio della fine, un tatticismo “rottamatore” e una strategia inconfutabile, che uccide lo Stato e trasferisce quasi tutte le competenze alle Regioni, con in testa Veneto, Lombardia, Emilia Romagna.
Questo è solo l’inizio, perché l’esodo è appena cominciato.
Scendono in capo Esperti, Economisti, storici, con accorato appello :“No alla secessione dei ricchi”, e chiamano in causa le più alte cariche dello Stato. Nei fatti così come l’hanno proposta, calpesta la Costituzione.
“Un governo che tassa ogni cittadino in base alla sua ricchezza e poi cercasse di trasferire a ogni cittadino servizi pari ai soldi che quel contribuente ha versato non sarebbe un sistema ottimale. Ci sono servizi che hanno senso se sono universali: penso alla difesa, alla sicurezza, all’istruzione, alla sanità. Quindi è ovvio, visto che non tutti hanno la stessa ricchezza, che alcuni verseranno più tasse di quel che ricevono. Ci sono dei trasferimenti fra classi sociali e dei trasferimenti fra territori ricchi e territori meno ricchi. Considerare tutto ciò una distorsione da sanare è una follia».
Un pasticcio che fa della “autonomia” un nuovo irrinunciabile traguardo che comporta una novità che in pratica abolisce la Repubblica, e le istituzioni diventano depositi di carte. Tutto è deciso e scritto nero su bianco in un accordo tra governo e Giunte Regionali.
Com’è in voga nel governo Conte, tutto è pronto e preconfezionato. Il testo che arriverà in Aula sarà infatti “blindato” e il Parlamento potrà dire solo sì o no, senza discussione pubblica alcuna e senza la possibilità di apportare modifiche.
Le Regioni interessate sono le due a guida leghista, Veneto e Lombardia e l’Emilia Romagna. Ma sono solo le prime di una lunga fila.
Un esempio pratico di SECESSIONE, Regioni ricche che puntano a tenere per esse le risorse, per la Sanità e l’istruzione dicono che fanno da sole, tutto i discapito delle sorelle di Latte, insomma un modo “discutibile” che sta cancellando gli unici valori storici compresa la Tolleranza e sistema Solidale. Non è accettabile, in un Paese democratico, che il tutto si risolva in una stanza dei bottoni riservata senza che maturi il sospetto di una deriva non certo in sintonia con la democrazia pluralista voluta dalla Costituzione.