UN PAESE TAXI (A.M.I.Co.)

Giu 18, 2019 | Dalla Confeuro

Recentemente un’istantanea ISTAT ha fotografato una situazione inequivocabile: l’Italia è un Paese dove i morti superano le nascite, con un trend inarrestabile. I numeri sono chiodi che registrano come nel 2015 le nascite sono state 485.780 mentre 647.571 decessi . Questo vuol dire che il saldo naturale, cioè la differenza tra nati e morti, è negativo di 161.791 unità. Un divario così ampio non si registrava dalla guerra mondiale del ’15-‘18

Al contrario, invece, aumentano il numero di bambini con cittadinanza italiana nati all’estero (più di 25 nel 2015), che va di pari passo con l’aumento dell’immigrazione italiana (circa 150 mila persone hanno lasciato il nostro Paese nello stesso anno)

Questi dati modellano l’immagine di un paese in cui nessuno vorrebbe stare e nessuno vorrebbe nascere. In primo luogo, ci dicono che l’Italia ha un divario tra natalità e mortalità equiparabile ai primi anni del secolo scorso, mentre non si fanno figli e a breve rimpiangeremo di essere stati il paese dei migranti e resteremo al massimo un paese taxi!

Le ragioni di questo scenario sono sotto gli occhi di tutti, ma il disastro ancora no. Il disastro si percepirà nel tempo, quando ci abitueremo a non avere gli asili perché tanto i bambini saranno pochi e quindi varrà ancora meno la pena investire; quando non avremo più un consultorio aperto, perché la salute riproduttiva della donna sarà una branca di serie b; quando non avremo più giovani perché sono partiti con il treno dell’Erasmus con in tasca il biglietto di sola andata!

Per noi che siamo costretti a restare, il quadro che ci viene prospettato raffigura un’Italia incapace di creare lavoro e che marginalizza gli anziani in ginocchio perché stanchi al welfare mancante.

Un agglomerato di pietre che non contempla gli insegnanti demotivati dentro una “buona scuola” che di buono ha solo il nome. Anche i comuni dovranno tenere conto di questa sconfitta demografica, ma anche sociale ed economica. Non potranno non tenere conto che i bambini non nascono e i giovani non ci sono e, se ci sono, possono morire a 16 anni di overdose nei sotterranei di un ospedale pubblico abbandonato.

È di ieri la notizia che una famiglia italiana, deve mettere in conto che sul fardello oltre ai problemi per tirare innanzi, pesa un debito pubblico di circa 100 mila euro. Ove mai qualcuno volesse chiedere chiarimenti, o addirittura protestare in piazza, il conto è salato, perché il “decreto sicurezza” dei “giallo e verdi” come fatto di cambiamento prevede manganellate.

Lo stivale è ricco di fantasia, non è detto che per ridurre il debito, non preleveranno a nostra insaputa i risparmi di una vita di sacrifici, con la complicità delle banche.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

A.M.I.Co.