SICUREZZA – GIOVINEZZA (A.M.I.Co.)

Giu 17, 2019 | Dalla Confeuro

Sicurezza
Certamente se si è sentito il bisogno proprio di un “decreto sicurezza bis”, ne deduciamo che il primo non era molto sicuro, oppure presentava difetti di costituzionalità. Nel mentre si propone e si invoca sicurezza, sulla stampa sono apparse notizie di provvedimenti restrittivi nei confronti di politici e consulenti di partito – sembra proprio del sostenitore a spada tratta del “sicurezza Bis”. Noi non siamo interessati ai nomi, ma le notizie di cronaca ci fanno pensare.

Appare strano ma il partito più suffragato alle recenti elezioni europee, sembra riuscire a coniugare pulsioni peggiori travestite da “legge e ordine” e quel “partito degli affari” che collega senza soluzione di continuità imprese normali, lobby, prestanome e politicanti di terza fila. Insomma il nuovo decreto “risolve” il rebus di chi è la competenza ad aprire o chiudere i porti a navi che hanno commesso l’errore di salvare vite umane da morte sicura. Ogni competenza spetta al Signor ministro degli interni, che può punire i comandanti di navi che “non ottemperino agli ordini” del ministro stesso.

Ma è l’articolo 6 il vero cuore del provvedimento. Vale la pena di riportarlo per intero, visto che diventa una modifica del codice penale: “Articolo 5-bis. Salvo che il fatto non costituisca più grave reato e fuori dai casi di cui agli articoli 6-bis e 6-ter della legge 13 dicembre 1989, n. 401, chiunque, nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, lancia o utilizza illegittimamente, in modo da creare un concreto pericolo per l’incolumità delle persone o l’integrità delle cose, razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile o in grado di nebulizzare gas contenenti principi attivi urticanti, ovvero bastoni, mazze, oggetti contundenti o, comunque, atti a offendere, è punito con la reclusione da uno a quattro anni.”. In termini semplici, si manifesta solo su nostro consenso, “altrimenti manganellate” e 4 anni di reclusione. Anni che passano a 5 se si danneggiano cose mobili ed immobili altrui, o si occupano case.

Quindi botte e reclusione contro i più deboli – senza casa, migranti, opposizione politica – e difesa ad oltranza con il massimo del garantismo nei confronti dei forti. (vedasi vicende: Siri, Rixi e i recenti arresti degli Arata).

Giovinezza
L’operazione “Scuole belle e sicure” dotazione 9,5 MLD varata dal Governo per la messa in sicurezza degli oltre 42mila edifici scolastici di questo Paese, in meno di 4 anni risulta sulla carta aver realizzato 2.000 interventi di messa in sicurezza degli edifici in 15 Regioni. Restavano da spendere ancora 7 miliardi. Ma l’attuale governo ha smobilitato la struttura.

In sostituzione il Viminale ha predisposto il piano “Scuole sicure” con una dotazione di 2,5 milioni. In pratica niente, però prevede di installare impianti di videosorveglianza, cani addestrati e l’assunzione di agenti di polizia locale ed incrementare i controlli davanti ai cancelli degli istituti scolastici. Prevista, solo una piccola parte del nulla complessivo, per campagne o iniziative educative. L’operazione secondo la circolare del Gabinetto del ministro, prevede che per accedere ai contributi, i Comuni dovranno presentare domanda e poi una serie di limitazioni. Solo un massimo del 10% potrà essere usata per finanziare campagne educative d’intesa con le scuole. Qualcuno ha sbottato: “tutto questo non serve a niente. Bisogna preparare meglio gli insegnanti. Dobbiamo cambiare le nostre scuole che hanno ancora le sembianze di collegi o caserme. La vigilanza dei docenti è più importante di qualsiasi altra cosa. Abbiamo riempito le città di telecamere facendo guadagnare milioni alle aziende che le producono. Lo Stato butta via 2,5 milioni per la repressione ed ha le scuole che cadono. Soldi buttati solo propaganda elettorale”.

Un vero ircocervo di tipo nuovo, la Lega nazionale da un lato il manganello della polizia, dall’altra la “frequentazione” con sospetti interessi intermediati da un “responsabile energia” del partito.
Volendo tentare una valutazione, se ne deduce che tutto sommato la “stretta repressiva” contro i manifestanti, tranne qualche sfumatura è Legge. (Salvo eccezioni sul piano costituzionale). Ma la faccenda degli arresti va chiarita!

Altrimenti sorge il sospetto che questo “regime” in costruzione, vada benissimo a quanti hanno società e attività lucrative. Resta da dipanare la matassa su chi dovrà dettare le imposizioni nell’immediato futuro, in quanto il ministro appare per uno che lavora a conto “terzi”. Intanto i cani ringhiano e non solo davanti alle scuole!

A.M.I.Co.