IL PARTIGIANO SANDRO (A.M.I.Co.)

Giu 14, 2019 | Dalla Confeuro

Stella di Savona, nel 1896, nel suo peregrinare per la libertà, si è fermato a Turi, un paesino nei dintorni di Bari, e pressoché sconosciuto al resto d’Italia: eppure una parte della nostra storia recente è racchiusa in due stanze all’interno di un palazzo ottocentesco al centro del paese. Sul finire del 1800, infatti, quel palazzo viene adibito a carcere e, nel 1930, in piena dittatura, detiene diversi esponenti antifascisti. Tra i tanti, due detenuti in particolare, uno comunista e l’altro socialista, stringono amicizia nel cortile del palazzo. È inusuale, visto che nel resto d’Europa comunisti e socialisti non vanno d’accordo. Eppure il detenuto socialista, “È impossibile non ammirare quell’uomo dalla salute fragile ma di così grande cultura, intelligenza raffinata e forte passione politica.
Il comunista ha una cella per sé e si chiama Antonio Gramsci. Il socialista è Sandro Pertini. Entrambi sono in precarie condizioni di salute, reclusi a Turi tra la fine del 1930 e il novembre del 1931.
Il loro destino sarà molto diverso. Gramsci, dopo il PCI, morirà nel 1937, a soli 46 anni, senza aver più rivisto sua moglie, i suoi figli e il ritorno della democrazia.
Sandro Pertini sopravvivrà alla carcerazione. Dopo 14 anni tra carcere e confino, combatterà in prima linea da partigiano nella Resistenza per la liberazione di Roma e Milano. Eletto nell’Assemblea Costituente per il Partito Socialista, dà il suo contributo alla nascente Costituzione inserendo nel dibattito parlamentare i principi per cui si è battuto: equità, giustizia sociale, libertà.

Pertini tornerà a Turi cinquant’anni dopo, nel 1980, per visitare il posto in cui lui e Gramsci hanno sofferto la solitudine e la paura di non respirare più la libertà.

Sarà una visita storica per la cittadina, poiché quel socialista, dagli anni della reclusione, ne ha fatta di strada: ora è Presidente della Repubblica, il più amato dagli italiani, combattente nella 1° e 2° guerra mondiale. Equità Giustizia Sociale e libertà saranno i suoi valori di riferimento, valori che non abbandonerà mai.
La sua vita sembra un sogno ad occhi aperti: l’esilio in Francia, il rientro in Italia e i 15 anni tra carcere e confino. Liberato all’indomani della caduta del regime fascista, dopo aver combattuto da partigiano, viene catturato dai tedeschi e condannato a morte.

Riesce a evadere dal carcere insieme ad altri socialisti (G. Saragat, primo socialista a diventare Presidente della Repubblica) e sarà tra i protagonisti della liberazione di Milano.
Sandro Pertini entra in Parlamento dopo essere stato eletto nell’Assemblea costituente in rappresentanza del Partito Socialista. Ricopre poi le cariche di vicepresidente e, dal 1968 al 1976, di Presidente della Camera dei Deputati.
Nel 1979 è eletto Capo dello Stato, il settimo della storia repubblicana e il secondo socialista dopo Giuseppe Saragat.
Nel suo discorso di insediamento, Pertini ricorda la resistenza, ribadisce la sua lotta per la libertà di ogni individuo, il suo impegno per attuare i principi costituzionali quali il diritto al lavoro e all’insegnamento. Quel 9 luglio del 1978, davanti al Parlamento riunito in seduta comune, Pertini parla da Presidente, da Padre della Patria, ma prima di tutto da combattente per i diritti di tutti.
“Tutta la nostra giovinezza abbiamo gettato nella lotta, senza badare a rinunce per riconquistare la libertà perduta. Ma se a me, socialista da sempre, offrissero la più radicale delle riforme sociali a prezzo della libertà, io la rifiuterei, perché la libertà non può mai essere barattata. Tuttavia essa diviene una fragile conquista e sarà pienamente goduta solo da una minoranza, se non riceverà il suo contenuto naturale che è la giustizia sociale. Ripeto quello che ho già detto in altre sedi: libertà e giustizia sociale costituiscono un binomio inscindibile, l’un termine presuppone l’altro: non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà, come non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale …” (Dal discorso di insediamento di Sandro Pertini a Presidente della Repubblica).

A.M.I.Co.