Portare via la plastica dalle spiagge, pulire parchi e strade dai rifiuti, e fiumi, laghi, campagne e colline. Se la natura ha bisogno, da una parte all’altra d’Italia, Legambiente è li come ormai fa da 26 anni. Torna “Puliamo il Mondo”, da venerdì 28 a domenica 30 settembre, la grande iniziativa di volontariato organizzata da Legambiente per liberare il territorio dal degrado. Ma quest’anno l’evento ha una marcia in più: la volontà di costruire relazioni di comunità che tengano nel tempo, di rafforzare il senso dell’accoglienza, di sfumare il concetto di diversità ormai usato come bandiera d’intolleranza. Così giovani, anziani, italiani e non, amministratori locali, imprese, scuole, scendono in campo con secchi e ramazze per pulire e parlare, per lavorare e confrontarsi, per abitare un luogo ideale, comune e privo di barriere ideologiche, sociali e culturali. Cercare di ricostruire, cioè non in un giorno ma ogni giorno, il dialogo.
Stefano Ciafani, presidente Legambiente non ha dubbi: “Anche quest’anno molte associazioni hanno aderito alla nostra campagna con modalità differenti, sempre in base alla propria missione. Puliamo il Mondo si compone infatti di tanti piccoli gesti per la tutela e la valorizzazione dei beni comuni, attraverso azioni di cittadinanza attiva, per promuovere la vivibilità e la bellezza dei luoghi ma anche per offrire un’occasione di integrazione. Per noi, è cittadino di un luogo chi lo ama e se ne prende cura, a prescindere dal paese di provenienza e dalla nazionalità”.
Nel 2017, 4 mila aree del Paese sono state pulite da 600 mila volontari. Quest’anno “Puliamo il mondo dai pregiudizi” vede la partecipazione di 33 associazioni cattoliche e laiche, per una tre giorni a difesa dell’uguaglianza.
Nell’alleanza trasversale che si è costituita per questa occasione, ci sono i gruppi scout, le associazioni che si occupano di migranti, comunità straniere, richiedenti asilo politico, ma anche di detenuti, disabilità, salute mentale, discriminazione basata sull’orientamento sessuale.
A questo proposito Ciafani annuncia: “Nel fine settimana faremo diverse iniziative con gli ospiti di alcuni Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr) il cui ridimensionamento nel Decreto sicurezza, approvato in Consiglio dei ministri e che ha profili di incostituzionalità, rappresenta un terribile errore. Il modello Sprar ha consentito di realizzare un programma di buona accoglienza, distribuito sul territorio, che va rafforzato. Il loro smantellamento è frutto di una scelta ideologica pericolosa che rischia di gettare l’Italia nel caos, giocando in chiave elettorale e propagandistica sulla pelle dei disperati e ingannando gli italiani sui reali bisogni del Paese”.
Fonte: La Repubblica