AGRICOLTURA E AMBIENTE: UNITI SI VINCE

Feb 27, 2018 | NEWS

In molti casi si è spesso dipinto il rapporto tra l’agricoltura e l’ambiente come ostile e sgarbato, ma la verità è ben diversa e narra di come questi due ambiti stiano viaggiando insieme con l’intento di proteggere e tutelare il genere umano. D’altronde come si può credere che la salvaguardia del paesaggio non riguardi la qualità delle produzioni agricole che vivono al suo interno?

Le stesse modalità di coltivazione in questi anni sono cambiate notevolmente e hanno consideratamente ridotto l’utilizzo dei pesticidi e delle sostanze dannose per l’ambiente. Naturalmente però la linea che conduce l’agricoltura verso l’ambiente non si limita al “non fare troppo danni” (ricordiamo comunque che il primario italiano è preso ad esempio per la sua capacità di emettere solo il 6% delle emissioni CO2), ma arriva a determinare un saldo incredibilmente positivo quando si tiene conto della sua capacità di contenere le frane, della sua intensa attività di forestazione, del modo in cui si cura dei terreni e del suo ruolo di produttore di cibo per soddisfare i fabbisogni delle persone.

E allora perché continuare su di un rapporto di apparente dualismo? A cosa serve avere un ministero per le Politiche Agricole e uno per l’Ambiente? Questi due ambiti possono seguire strade diverse o godrebbero di un reciproco guadagno dall’intraprendere un percorso comune?

A dimostrare che dalla convergenza di interessi tra agricoltura e ambiente possono aversi dei riscontri positivi ci sono diversi esempi, l’ultimo dei quali arriva dalla Germania. Qui infatti (http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2018-02-27/svolta-germania-possibile-vietare-auto-diesel-citta-113006.shtml?uuid=AEpS4e7D&refresh_ce=1), sia per tutelare la salute dei cittadini che per preservare le produzioni agricole locali, si è deciso che i singoli comuni del Paese potranno decidere se vietare o meno l’ingresso nelle città delle auto a diesel.

A questo punto diviene naturale chiedersi: come è possibile che in Italia non ci sia una costante valorizzazione del rapporto tra agricoltura e ambiente tenendo conto che nel Bel Paese (il primo in Europa) ci sono circa 300 marchi di qualità Dop e Igp? E’ difficile dare una risposta a questa domanda senza coinvolgere l’inadeguatezza della politica; ma a cosa porterebbe questa riflessione se non alla tipica litania e al solito comportamento del piangersi addosso? E’ ora di cambiare registro e che le persone che hanno voglia di cambiare le cose si impegnino in prima persona.