AGRICOLTURA & POLPETTE

Dic 27, 2018 | Dalla Confeuro

Nei paesi anglosassoni il 26 Dicembre, da noi Santo Stefano, è il ‘boxing day’, la giornata in cui è tradizione regalare qualcosa ai poveri. L’etimologia del nome è controversa: secondo alcuni deriva dalle cassette per le elemosine fuori dalle chiese, secondo altri dall’abitudine della famiglie agiate di preparare scatole (box, appunto) con doni e cibo per dipendenti e persone meno abbienti.
Qui ad importare questa usanza sembra averci pensato Enpaia che avrebbe elargito 10 milioni di euro a Bonifiche Ferraresi salvo poi ritornare sui suoi passi. Da quanto appreso da Agricolae, infatti,
sembrerebbe che il presidente dell’ente di previdenza degli agricoltori, avesse deciso di aderire all’aumento di capitale di Bonifiche Ferraresi – in scadenza il 27 gennaio – firmando una delibera in assenza della proposta del direttore. Sebbene la delibera sia stata firmata non c’è ancora nulla di definitivo. Questo perché già ci sono dei ripensamenti in merito a quanto fatto. Soprattutto a causa del subbuglio generato dentro e fuori l’ente per la modalità e la tempistica scelta. Nel caso di una marcia indietro sarebbe però necessario bloccare le disposizioni che sono state date alle banche in tal senso prima che la transazione avvenga.
Come si sa i regali non si aspetta che ce li chiedano. Si fanno e basta. Anche per Natale. Anche per Capodanno, ma gli Enti pubblici, vigilati dallo Stato, non hanno amici e non fanno regali. E soprattutto non vanno dove li porta il cuore, ma seguono procedure precise, previste dalle norme vigenti alle quali è d’uopo attenersi con estremo rigore.
Ecco perché risulta incomprensibile l’erogazione da parte di Enpaia che sono invero un bel gruzzoletto! In carenza della proposta che spetta, a rigor di norma, al Direttore generale dell’Ente e che, a quanto risulta, non è stata ancora avanzata, l’erogazione assumerebbe quindi il carattere di una regalìa natalizia o secondo alcuni, di un usuale intoppo burocratico.
Per stare alle parole dell’ex manager di Formula Uno Flavio Briatore, infatti, sarebbe proprio la burocrazia ad impedire la crescita del Paese: “In Italia, la burocrazia è una cosa spaventosa, che ostacola tanti italiani che si rimboccano le maniche la mattina. Ci vorrebbe una dittatura democratica come negli Stati Uniti, per cui chi vince le elezioni comanda davvero, fino a nuove elezioni”.