CIBO ELETTRICO: LA DIETA FANTASCIENTIFICA CHE POTREBBE SALVARE IL PIANETA

Nov 8, 2018 | Dalla Confeuro

Il terribile tasso di annientamento biologico riportato questa settimana – il 60% della fauna vertebrata della Terra scomparso dal 1970 – è guidato principalmente dall’industria alimentare. L’agricoltura e la pesca sono le cause principali del collasso degli ecosistemi marini e terrestri. La carne – consumata in quantità maggiori dai ricchi che dai poveri – è la causa principale. (…)
L’azione ambientale più importante che possiamo intraprendere è quella di ridurre l’area di terra e di mare utilizzata dall’agricoltura e dalla pesca. Ciò significa, prima di tutto, il passaggio a un’alimentazione vegetale: una ricerca pubblicata sulla rivista Science dimostra che diminuire il consumo di prodotti animali ridurrebbe il fabbisogno mondiale di terreni agricoli del 76%. Ci darebbe anche una buona possibilità di nutrire il mondo. La carne di animali nutriti con erba, contrariamente alla credenza popolare, non è un’alternativa: è un uso incredibilmente dispendioso di vaste distese di terra che altrimenti sosterrebbero animali e piante selvatiche e i loro ecosistemi. (…) Ma è possibile spingersi oltre ad una dieta vegetale? È possibile spingersi oltre l’agricoltura stessa? E se invece di produrre cibo dal suolo lo producessimo dall’aria? E se invece di basare la nostra alimentazione sulla fotosintesi, utilizzassimo l’elettricità per alimentare un processo la cui conversione di luce solare in cibo è dieci volte più efficiente?
Sembra fantascienza, ma in realtà siamo vicini alla commercializzazione. Nell’ultimo anno, un gruppo di ricercatori finlandesi ha prodotto cibo senza animali o piante. I loro unici ingredienti sono i batteri idrogeno-ossidanti, elettricità da pannelli solari, una piccola quantità di acqua, l’anidride carbonica estratta dall’aria, l’azoto e tracce di minerali come calcio, sodio, potassio e zinco. Il cibo che hanno prodotto è dal 50% al 60% composto da proteine; il resto sono carboidrati e grassi. Hanno fondato un’azienda (Solar Foods) con l’intenzione di aprire la prima fabbrica nel 2021. (…) Usano l’elettricità dei pannelli solari per elettrolizzare l’acqua, producendo idrogeno, che alimenta i batteri che lo ritrasformano in acqua. A differenza di altre forme di proteine microbiche (come il Quorn), non richiede carboidrati tra le materie prime – in altre parole, nessuna pianta. (…)
È molto probabile che il composto che i ricercatori finlandesi hanno prodotto con aria, acqua ed elettricità venga usato come ingrediente in grandi quantità nei prodotti alimentari trasformati. Ma (anche se questo va ben oltre gli attuali piani dell’azienda) c’è qualche ragione per cui, con modifiche del processo, non potrebbe iniziare a fornire le proteine necessarie per produrre carne in coltura, o oli che renderebbero superflue le piantagioni di palma da olio? C’è qualche ragione per cui non potrebbe finire col sostituire gran parte di ciò che mangiamo? Secondo le stime dei ricercatori, per le loro fabbriche è necessaria una quantità di terra 20.000 volte inferiore a quella necessaria per produrre la stessa quantità di cibo coltivando la soia. Coltivare con la loro tecnica tutte le proteine consumate a livello mondiale richiederebbe un’area più piccola dell’Ohio. I luoghi migliori per farlo sono i deserti, dove l’energia solare è più abbondante. Con l’elettricità al costo di 15 euro (…) il megawattora (alcuni anni dunque), il processo diventa competitivo in termini di costi rispetto alla fonte più economica di soia. (ap) – n° 304 Rassegna della stampa estera n. 1271 4./.. Una tecnica simile potrebbe essere utilizzata anche per produrre cellulosa e lignina, arrivando a eliminare la necessità di silvicoltura commerciale? C’è qualche motivo intrinseco per cui la via dell’idrogeno non potrebbe creare tanti prodotti quanti ne crea la fotosintesi oggi? Sarebbe capace di aiutare a cambiare il nostro rapporto con il mondo naturale, riducendo l’impronta ambientale a una frazione della sua dimensione attuale? Ci sono molte domande a cui rispondere, molti ostacoli e vincoli possibili.
Ma pensiamo alle possibilità. Le materie prime agricole, che attualmente utilizzano quasi tutta la terra fertile della Terra, potrebbero essere ridotte ad alcune piccole sacche di terra sterile. Il potenziale per il ripristino ecologico è sorprendente. Il potenziale per nutrire il mondo, una domanda che mi tiene letteralmente sveglio la notte, è altrettanto elettrizzante. Niente di tutto ciò significa che possiamo permetterci di rilassarci e aspettare che una tecnologia nascente ci salvi.
Nel frattempo, come passi intermedi urgenti, dovremmo passare a una dieta vegetale e mobilitarci contro la distruzione del pianeta. (…) Ma se dovesse funzionare, potrebbe aiutare – unito alla mobilitazione politica – a cambiare quasi tutto. Luoghi che sono diventati deserti agricoli, devastati da gigantesche corporazioni, potrebbero essere rimboschiti, estraendo così l’anidride carbonica dall’aria su vasta scala. Gli ecosistemi della terra e del mare potrebbero riprendersi, non solo in piccole aree ma in grandi regioni del pianeta. Una nuova era di carestia mondiale apparirebbe meno probabile. Le tecnologie grezze e distruttive ci hanno portato in questo guaio; le tecnologie evolute possono aiutarci ad uscirne. Vale la pena lottare per salvare ogni specie ed ecosistema dall’attuale ondata di distruzione. Un giorno (…) potrebbero ripopolare un mondo prospero.

Fonte: The Guardian