COLOMBINA E PULCINELLA …CHIACCHIERE E CORIANDOLI

Gen 9, 2018 | Dalla Confeuro

Colombina a Pulcinella: “dove corri?”- Pulcinella: “mi spingono!”, “Si, ma dove vai?”, “Mi hanno chiamato”, “Per fare che?”, “Ascoltare il presidente entrante che sta parlando in casa Chigi”. “Tempo sprecato, sono già ‘sparpagliati’, il presidente MATTARELLA ha firmato!” – “che cosa?” – “Ha Sciolto” “Chi?” – “Le Camere, si vota a marzo!” – “Ma quando?” – “Il 4 – e il 23 ritornano e avremo un nuovo “governo” – “Quindi è fatta, allora si balla!
Non il solito lento, questa è mazurka, si danza e si salta, ci sono soldi per tutti” – “Si è la solita storia in campagna elettorale” – “Vedi che Ti sbagli, lo hanno scritto tutti come impegno solenne nelle promesse prima che andiamo a votare” – “Non ci posso credere!” – “È proprio vero:
Quelli ambi – sinistra – danno il Reddito di Inclusione;
Quelli del grillo con le stelle – danno il Reddito di cittadinanza;
Quelli ambi – destra – danno il Reddito di dignità”.
“Ma cosa dici? guarda che ti stai sbagliando! Non è possibile! Adesso mi rendo conto, tu di politica fai solo “fiato” e con capisci niente”.
“Io mastico di politica e ti assicuro che: Forza Italia ha votato contro tutte le proposte di legge sul reddito minimo garantito – o di cittadinanza, come lo chiamano loro – i pentastellati. Che a loro volta hanno votato contro il reddito d’inclusione del Partito Democratico. Che a sua volta ha sempre bocciato le ipotesi di reddito minimo garantito o di cittadinanza che sia.
Già, perché ora entra in scena pure il Pd, che in effetti una misura del genere non solo l’ha proposta, ma l’ha pure realizzata. Si chiama reddito d’inclusione, per gli amici, Rei, ed è una specie di versione mignon del reddito minimo garantito – infatti costa solo due miliardi all’anno – che garantisce un trasferimento monetario a chiunque sia sotto una determinata soglia di reddito. Una misura, quest’ultima, contro la quale hanno votato sia il Movimento Cinque Stelle sia Forza Italia. Forza Italia, peraltro, che ha votato contro tutte le proposte di legge sul reddito minimo garantito – o di cittadinanza, come lo chiamano loro – del Movimento Cinque Stelle. Che a sua volta ha votato contro il reddito d’inclusione del Partito Democratico. Che a sua volta ha sempre bocciato le ipotesi di reddito minimo garantito o di cittadinanza che sia.
«È un meccanismo che devasta l’Art.1 della Costituzione e l’idea di lavoro che vi è contenuta – aveva detto il segretario del PD lo scorso 20 maggio -. Noi siamo per il lavoro di cittadinanza». Che a quanto pare era solo all’apparenza uno slogan un po’ vuoto, uno dei tanti che Renzi ha lanciato in questi mesi di crisi d’identità. Lavoro di cittadinanza infatti è anche il nome di una proposta concreta che Forza Italia, per bocca di Renato Brunetta e su indicazione dello stesso Berlusconi, aveva lanciato tre mesi prima di Renzi. In pratica, una misura che garantiva per legge un’occupazione di tre mesi a tutti quanti ne facessero richiesta, opzione che avrebbe dovuto dare diritto al riconoscimento di una indennità di disoccupazione per un periodo equivalente. In pratica un reddito minimo garantito condizionato allo svolgimento di lavori socialmente utili. Proposta già abortita, par di capire. In compenso, però, Berlusconi ha anche aggiunto che vorrebbe introdurre «una decontribuzione completa per le aziende che assumono i giovani». Che il governo Renzi ha già introdotto nel 2015 e che Forza Italia ha sempre criticato perché troppo costosa: «Imbroglio gattopardesco», disse Brunetta nel 2015, che pure è sempre stato a favore degli sgravi e delle decontribuzione, se non ricordiamo male.
Non è finita, il presidente Gentiloni ha dichiarato: “Io vado avanti, anche senza parlamento l’ITALIA non si mette in pausa”.
Forse ha ragione Lui, gli altri non contano niente, costano soltanto.
L’unica maschera femminile ad imporsi in mezzo a tanti personaggi maschili è Colombina, briosa, graziosa, bugiarda e furba servetta, con un gesto di stizza getta la maschera. “Sono contenta e sodisfatta, era ora, finalmente facciamo tutto noi!”.
Pantalone, mercante, avaro e lussurioso: “ma cosa fai, ingenua stupidella, cosi ti conosceranno tutti che sei la ….! Elena, non mi importa, tutti sanno che tu mi proteggi. Viva l’Italia”.
“Sai che ti dico, hai ragione! Troppi sapienti, arroganti, opportunisti e falsi. Occorrerebbero uomini intelligenti, onesti, chiari nel parlare, difensori delle classi più umili. Alieni da ogni compromesso, capaci di affrontare l’incerto per un ideale. Appunto ci sei Tu!”