Dopo la fase del rigore, essenziale per rimettere in ordine i conti dello Stato, – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – sarebbe dovuta arrivare quella della crescita. Purtroppo però ancora nessun provvedimento sembra mirato a questo obiettivo e anche la spending review non fa che continuare sulla politica del rigore abbandonando quella della crescita.
La situazione del primario italiano, nonostante lo 0,2% di crescita rispetto allo stesso periodo del 2011, sta diventando ogni giorno più difficile, soprattutto a seguito degli aumenti dei costi di produzione e dei problemi di accesso al credito di cui soffrono molti agricoltori. In questo momento – continua Tiso – servono investimenti e non nuove forme di depressione fiscale.
Le imposte a carico degli operatori del comparto agroalimentare, – conclude Tiso – sono troppo alte, ed è per questo che come Confeuro abbiamo chiesto di esentare dall’IMU l’agricoltura. L’esecutivo non si è dimostrato disponibile e il primario stenta ad uscire dalla difficile situazione economica. Ed è proprio per evitare che la crisi del settore diventi strutturale che auspichiamo il governo convochi quanto prima gli attori della filiera agroalimentare per discutere di come investire sull’agricoltura italiana.