L’agricoltura 4.0 cresce e si conferma uno degli assi strategici su cui puntare per coniugare maggiore efficienza e rispetto dell’ambiente – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. I dati forniti dall’ Osservatorio Smart AgriFood dipingono un settore in crescita che vale 450 milioni di euro, con un incremento del 22% rispetto al 2018. A livello mondiale, l’agricoltura 4.0 vale ben 7,8 miliardi di euro. Le tecnologie digitali stanno diventando una realtà in molte aziende agricole italiane, per lo più nel campo dei macchinari, ma non mancano applicazioni in altri ambiti che permettono di risparmiare molte risorse e ore di lavoro.
Se vogliamo spiegare in sintesi di cosa ha bisogno la nostra agricoltura, potremmo dire che ci vuole meno chimica e più digitale – continua Tiso. L’agricoltura 4.0 può essere un’alleata della biodiversità, ma deve essere accessibile a tutti, anche alle piccole aziende, per permettere loro di competere ad armi pari sul mercato e realizzare una trasformazione capillare dei metodi di produzione.
Servono maggiori risorse per la formazione e per facilitare l’aggiornamento tecnologico delle imprese, con l’obiettivo di migliorare la produttività e l’impatto sull’ambiente delle attività agricole. Queste tecnologie, a differenza di altre, possono infatti rendere ancora più redditizia l’agricoltura biologica che si serve di metodi tradizionali, rendendoli più efficienti. L’innovazione digitale deve infine essere parte integrante degli strumenti per realizzare il Green New Deal, le cui sorti sono legate alla riforma della Pac in votazione in questi giorni al Parlamento europeo.