Il nuovo blocco dei collegamenti con il Regno Unito penalizza anche le aziende agricole italiane, che esportano ogni giorno oltremanica prodotti per un valore di oltre nove milioni di euro – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Con la Gran Bretagna abbiamo forti legami commerciali. Non a caso, il Paese figura al quarto posto tra gli importatori di cibo e bevande made in Italy dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Ma c’è di più: nonostante l’emergenza sanitaria, le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani nel Regno Unito hanno registrato un lieve incremento nel 2020.
Alla luce degli ultimi sviluppi, è opportuno tenere alta l’attenzione e continuare a sostenere l’agricoltura italiana con misure straordinarie, per garantire un settore chiave che non può permettersi di fermare le sue attività – continua Tiso. Gli agricoltori hanno già dimostrato di saper fronteggiare la crisi se adeguatamente sostenuti. Del resto, è interesse di tutti fare in modo che il lavoro nei campi non conosca soste.
Se c’è un momento in cui è necessario intensificare il proprio impegno è proprio questo. Lo dimostra anche il recente braccio di ferro tra le regioni del sud e quelle nord sulla ripartizione dei fondi del programma Next Generation dell’Unione europea. Al di là della questione di merito e delle motivazioni delle singole regioni, questo scontro tutto interno al Paese fa emergere in modo chiaro la necessità di ulteriori risorse per poter garantire tutti i coltivatori italiani, dal nord al sud, senza alcuna distinzione.