CONFEURO: COLMARE GAP INFRASTRUTTURALE PER UN’AGRICOLTURA COMPETITIVA IN EUROPA E NEL MONDO. CHIARE INDICAZIONI DA STUDIO NOMISMA PER ‘GROW’

Gen 20, 2020 | Comunicati

La qualità è il vero valore aggiunto della nostra agricoltura, ma deve essere sostenuta da una rete adeguata di infrastrutture per far sì che l’Italia resti tra i protagonisti dell’export agroalimentare – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso. Ciò vale in particolare per le coltivazioni di maggiore pregio, che registrano elevati volumi di produzione e sono particolarmente apprezzate sui mercati internazionali.
Lo studio diffuso da Nomisma nel corso della quarta edizione dell’action tank Grow di Agrinsieme, evidenzia in modo chiaro come il sud Italia sia ancora molto indietro rispetto al nord, sia a livello di infrastrutture materiali che immateriali. L’utilizzo delle reti digitali scende infatti al 78% nel Mezzogiorno, rispetto a una media nazionale dell’84%. Le conseguenze di questo divario si traducono in un differente peso nell’export: nel Settentrione si concentra circa il 60-70% delle esportazioni agricole e alimentari nazionali, per un valore complessivo che nel 2018 è stato di circa 30 miliardi di euro.
Colpisce inoltre come anche il nord Italia – che dispone della migliore rete infrastrutturale del Paese – si trovi in una situazione di svantaggio nei confronti dei principali concorrenti europei: Regno Unito, Francia e Germania. Il ritardo infrastrutturale si traduce in mercati domestici poco efficienti e comporta una penalizzazione per le nostre imprese nella competizione sui mercati internazionali, in special modo quelli più distanti e con maggiori potenzialità di sviluppo. Gli investimenti sull’innovazione digitale e sulle infrastrutture materiali devono andare di pari passo se si vuole rendere la nostra agricoltura in grado di competere in Europa e nel mondo – conclude Tiso.