I dati Istat sulla contrazione dei consumi e sulla perdita della ricerca della qualità delle produzioni – dichiara il presidente nazionale Confeuro – richiedono interventi urgenti e mirati.

La rinuncia nel 2011 del 35,8% dei nuclei familiari alla quantità e/o qualità dei prodotti – continua Tiso – evidenzia una situazione ormai al limite della sostenibilità, poiché, come è evidente, per la ripresa del settore primario non bastano i buoni risultati dell’export.

La situazione – prosegue Tiso – è particolarmente drammatica al Sud, dove nonostante la rinomata qualità di alcune produzioni regionali meridionali, continuano a crescere i consumi di cibi di bassa qualità. Questi dati evidenziano un grande sacrificio al quale le famiglie italiane, rinomatamente attente alla propria alimentazione, sono costrette.

E’ necessario intervenire subito per rilanciare i consumi interni e per farlo è urgente che il governo lavori quanto prima su riforme volte a ottimizzare il lavoro svolto all’interno della filiera agroalimentare, tra le quali quelle per promuovere la filiera corta e per ridurre i costi di produzione a carico degli agricoltori. L’auspicio – conclude Tiso – è che l’esecutivo convochi quanto prima gli attori del mondo agroalimentare per discutere di come affrontare e risolvere questa difficile congiuntura economica che sta mettendo in ginocchio il settore.