I dati forniti oggi da Unioncamere – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – evidenziano la gravità della situazione vissuta dal comparto agroalimentare e la necessità di intervenire con urgenza per riformare il settore.

Esistono una serie di provvedimenti richiesti da tempo, e a gran voce, dal mondo agricolo alla politica; ciò nonostante ancora nulla è stato fatto. La stretta creditizia, i costi di produzione, il peso della burocrazia e le contrazioni dei mercati – continua Tiso – hanno provocato nel primo trimestre dell’anno alla chiusura di circa 13 mila aziende, e tutto questo nella totale assenza della politica.

Il livello raggiunto – conclude Tiso – si sta trasformando da gravissimo a ingestibile e non è più possibile rimandare degli interventi che, se procrastinati ancora una volta, rischiano di essere tardivi e inutili al rilancio del patrimonio nazionale costituito dall’agricoltura italiana.