CONFEURO: EXPORT AGRICOLO, L’OLIO DI OLIVA SI CONFERMA PUNTO DI FORZA MA IL SUD PAGA IL GAP INFRASTRUTTURALE

Set 27, 2021 | Comunicati

olio d'oliva

Con una crescita del 100% alla voce export in 20 anni, l’olio di oliva italiano si conferma uno dei prodotti di punta del nostro agroalimentare – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Quasi metà della nostra produzione viene esportato nei Paesi dell’Unione europea, ma è nel mercato asiatico che si registra l’incremento maggiore, con esportazioni quasi triplicate (+162%). Siamo il secondo produttore mondiale, dietro alla Spagna e davanti alla Tunisia, un dato che da solo riesce a veicolare il grande valore della nostra agricoltura.

Mentre si avvia la raccolta delle olive, con un aumento stimato di produzione del 15% e una qualità che si annuncia ottima, è opportuno fare un bilancio dei punti di forza del settore, ma anche delle sue criticità – continua Tiso. Scorrendo lo sguardo lungo il nostro stivale, non si può fare a meno di notare che è proprio la Puglia, regione che produce circa la metà dell’olio italiano, ad aver maggiormente sofferto a causa della siccità, mentre nel complesso la ripresa del settore procede più lentamente del previsto.

Per gli olivicoltori pugliesi, già colpiti dalla Xylella, urgono interventi che li mettano in grado di riportare la produzione ai livelli abituali. Più in generale, l’agricoltura del Meridione richiede investimenti per combattere il clima sempre più torrido e dotarsi di infrastrutture all’altezza di quelle del centro e del nord. Le produzioni di eccellenza sono un nostro patrimonio consolidato, ma possono decollare solo grazie al sostegno di una rete infrastrutturale adeguata e di una burocrazia efficiente.