Noi lo abbiamo detto spesso e continuiamo a dirlo oggi: la fame nel mondo deve essere una priorità per i governi e le istituzioni internazionali. In un mondo civile – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non è accettabile che quasi un miliardo di individui non sia in grado di alimentarsi a sufficienza, e soprattutto che questo avvenga nel silenzio di chi, pur potendo, non si oppone con forza alla peggiore piaga di cui l’umanità può soffrire.
La nostra organizzazione – continua Tiso – non vede il comparto agroalimentare come un mero agglomerato economico, ma come contenitore colmo di socialità e diritti forti del supporto delle risorse naturali. Ed è per questo che è sempre stata convinta, e ora lo è più che mai, che sia l’agricoltura l’arma più forte per sconfiggere la fame.
Attraverso l’aumento della produzione nel primario – conclude Tiso – si riuscirebbe, non solo a diminuire sensibilmente il numero di coloro che non accesso a una alimentazione di base, ma anche a far fronte al previsto aumento della popolazione previsto per il 2040 e pari a 9,2 miliardi di persone.