I fondi europei sono fondamentali per il sostegno della nostra agricoltura, per questo l’ultima frode sventata dalla Guardia di Finanza a Palermo rischia di danneggiare l’intero settore e in modo particolare il nostro Meridione – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro.
Ringraziamo le forze dell’ordine che sono riuscite a portare alla luce un caso di corruzione che coinvolge politici, amministratori e imprenditori, inclusi diversi funzionari dell’ispettorato provinciale dell’agricoltura – continua Tiso. In attesa che la giustizia faccia il suo corso e che le responsabilità vengano accertate in modo definitivo, è bene ricordare che l’agricoltura del nostro sud può vantare produzioni di eccellenza e una tradizione plurisecolare. Casi come quello che ha coinvolto il capoluogo siciliano, non possono mettere in cattiva luce il lavoro delle tantissime imprese agricole che operano con onestà tra molte difficoltà.
La diffusa percezione che i fondi Ue per l’agricoltura siano mal utilizzati è smentita dai dati. Secondo l’ultimo rapporto del Colaf – l’organismo italiano per la lotta alle frodi sul bilancio comunitario – tra il 2006 e il 2018, su 5.620 casi sospetti, solo 21 sono risultati vere frodi per un valore di 2,55 milioni di euro. Per contro, un ammontare complessivo di aiuti agricoli di diverse decine di miliardi di euro è andato a buon fine.
Oltre alla sfida della nuova Pac, che dovrà assicurare risorse sufficienti per le realtà che ne hanno veramente bisogno, c’è quella dell’efficienza amministrativa. Di recente la Puglia ha perso 142 milioni di fondi Ue per lo sviluppo rurale perché la Regione non è stata in grado di erogarli nei tempi previsti, mentre solo le province di Bolzano e Trento e le regioni Veneto e Calabria si sono dimostrate virtuose. Occorre dunque continuare a lavorare per contrastare la corruzione, ma impegnarsi al tempo stesso per migliorare gli ingranaggi di una burocrazia che deve saper operare al fianco delle realtà produttive.