I pilastri sui quali dovrà basarsi il futuro del primario sono essenzialmente quelli che guardano all’inserimento dei giovani all’interno della filiera agroalimentare e quelli che promuovono i processi di innovazione nel settore.
Le sfide lanciate dalla globalizzazione, così come i suoi rischi, richiedono risposte adeguate e capaci di muoversi in una cornice decisamente più moderna; ed è in questo senso che è assolutamente essenziale coinvolgere gli under 40 per favorire quei percorsi di aggregazione (come le O.P.) utili a migliorare le fasi produttive, di distribuzione e di commercializzazione delle Pmi agricole.
Il futuro dell’agroalimentare italiano, vogliamo ribadirlo ancora una volta, non è nei colossi dell’agroindustria, ma nella collaborazione tra l’esperienza delle tante piccole e medie aziende del Paese e la capacità di quei tanti giovani che non vedono l’ora di poter mostrare il proprio valore.